Energia: la volatilità è aumentata significativamente sui prezzi del petrolio, particolarmente sensibili alle crescenti tensioni in Medio Oriente. Gli operatori temono possibili rappresaglie israeliane contro l'Iran. Gli Stati Uniti si stanno adoperando per garantire che le infrastrutture petrolifere e il programma nucleare iraniano non vengano presi di mira, temendo che ciò possa indurre l'Iran a colpire a sua volta le installazioni petrolifere nel Golfo. Allo stesso tempo, le interruzioni delle forniture causate dall'uragano Milton hanno contribuito a sostenere le iniziative di acquisto. In termini di prezzi, la scorsa settimana le quotazioni del greggio sono aumentate , con il Brent e il WTI scambiati rispettivamente a 77,50 dollari (dopo aver raggiunto un picco settimanale di 81 dollari) e 73,50 dollari. Tuttavia, come più volte ribadito in questa sezione, il mercato petrolifero è adeguatamente rifornito nonostante la politica dell'OPEC+. È in questo contesto che l'OPEC ha nuovamente abbassato le previsioni sulla domanda mondiale di petrolio. Si tratta della terza revisione al ribasso, che potrebbe frenare i prezzi questa settimana.

Metalli: è difficile orientarsi nel segmento dei metalli industriali, che vibra al ritmo degli annunci di Pechino. È chiaro che il mercato è ancora affamato di novità. Per farla breve, in settimana il rame ha perso terreno sull'LME, attestandosi a 9.723 dollari per tonnellata metrica (prezzo cash). Stessa dinamica per il nichel (17.541 dollari), l'alluminio (2.586 dollari) e lo zinco (3.086 dollari). Tra i metalli preziosi, l'oro deve fare i conti con il forte aumento dei rendimenti obbligazionari, che ne limita il potenziale di rialzo: è attualmente scambiato a circa 2.650 dollari.

Prodotti agricoli: i prezzi del grano e del mais hanno mostrato andamenti divergenti questa settimana a Chicago. Il grano è salito a 602 centesimi (contratti con scadenza dicembre 2024), mentre il mais ha perso terreno a 418 centesimi. Sempre nel segmento delle soft commodities, i prezzi del cacao sono rimasti molto volatili, con un balzo di quasi il 10% questa settimana dopo aver perso quasi il 20% la scorsa settimana.