MILANO (MF-DJ)--I funzionari dell'Unione europea ancora una volta non sono riusciti a trovare un accordo sui termini del price cap per le vendite di petrolio russo. I negoziati per definire i dettagli del tetto vanno quindi avanti a solo una settimana dall'entrata in vigore dell'embargo europeo sul greggio di Mosca.

La Commissione europea ha proposto di fissare il prezzo massimo a 65 dollari al barile durante i colloqui di ieri, secondo quanto hanno riferito alcuni diplomatici europei al Wall Street Journal, tre dei quali hanno detto anche che per i funzionari dell'Ue tale cifra potrebbe essere ridotta a 62 dollari al barile. I funzionari di Polonia, Estonia e Lituania considerano i prezzi proposti troppo alti, anche se i diplomatici dell'Ue hanno affermato che i divari si sono ridotti negli ultimi giorni e rimangono ottimisti sul fatto che i Paesi membri raggiungeranno un accordo sul meccanismo in tempo. I negoziati potrebbero riprendere già oggi.

Gli Stati Uniti e i suoi alleati del G7 stanno aspettando che i 27 Stati membri dell'Ue definiscano la cifra per il tetto massimo prima di approvarlo. Con il price cap, ai fornitori di servizi marittimi - come gli assicuratori - in Occidente sarà vietato coprire le spedizioni di petrolio russo a meno che il greggio non venga venduto al di sotto del livello di prezzo stabilito. Gli alleati occidentali sperano, così, sia di ridurre le entrate petrolifere di Mosca, sia di mantenere il petrolio russo disponibile sui mercati globali.

I funzionari stanno correndo per mettere in atto il limite prima del 5 dicembre. La spinta è stata però ripetutamente bloccata quest'anno dai disaccordi tra Stati Uniti ed Europa, nonché dalle differenze all'interno dell'Ue. I funzionari stanno ora portando avanti i negoziati sui dettagli del meccanismo fino all'ultimo e l'incertezza sul price cap preoccupa i commercianti di petrolio, che sono anche alle prese con l'embargo dell'Ue sul greggio russo che inizierà il 5 dicembre. Senza un price cap ben definito entro il 5 dicembre, l'Ue sarà pronta ad andare avanti con un divieto totale di assicurare, intermediare o finanziare le vendite di petrolio russo. I funzionari statunitensi hanno temuto per gran parte di quest'anno che i prezzi del petrolio potessero essere spinti bruscamente al rialzo dal divieto dell'Ue e hanno proposto il tetto massimo come un modo per allentare il piano europeo originale volto a sanzionare il petrolio russo.

Secondo i diplomatici ieri la Commissione europea ha presentato nuovi dettagli ai funzionari degli Stati membri sull'applicazione del tetto massimo, che hanno risposto alle preoccupazioni di alcuni Paesi su come funzionerà il sistema. Tuttavia il livello dei prezzi - e il modo in cui il prezzo massimo verrà modificato in futuro - si è rivelato un ostacolo troppo grande per arrivare a un accordo ieri. I funzionari statunitensi hanno affermato che il prezzo potrebbe essere abbassato nel tempo. La scorsa settimana, la Polonia aveva suggerito un prezzo massimo dai 20 ai 30 dollari al barile, sostenendo che era vicino ai costi di produzione del petrolio russo, una posizione sostenuta dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. La Polonia vuole anche che l'Ue approvi un nono pacchetto di sanzioni contro la Russia per la sua invasione dell'Ucraina nel quadro dell'intesa sul tetto massimo. I colloqui dell'Ue su questo sono però appena iniziati.

Alcuni osservatori affermano che un prezzo di circa 65 dollari al barile farebbe ben poco per ridurre le entrate petrolifere della Russia. La scorsa settimana, secondo S&P Global Commodity Insights, il greggio russo Urals ha raggiunto i 55,71 dollari al barile a Rotterdam, circa 28 dollari al barile in meno rispetto al Brent. Poiché l'Ucraina, la Polonia e altri Paesi vorrebbero un prezzo più basso per tagliare ulteriormente le entrate della Russia, altri Paesi tra cui gli Stati Uniti hanno spinto per un tetto più alto. I funzionari dell'amministrazione Biden hanno cercato di fissare il cap intorno ai prezzi di vendita storici della Russia nella speranza di invogliare Mosca a vendere ancora il petrolio sotto il limite di prezzo. Grecia, Cipro e Malta - tre Stati membri dell'Ue con forti industrie marittime - vorrebbero che il livello non fosse inferiore ai 70 dollari al barile.

cos


(END) Dow Jones Newswires

November 29, 2022 05:01 ET (10:01 GMT)