di Roberto Sommella

MILANO (MF-DJ)--Di solito quando si fa un'acquisizione con importanti implicazioni per l'intero sistema economico è tutto un susseguirsi di dichiarazioni, comunicati, interviste, per spiegare la bontà della scelta, il ritorno per gli azionisti, le prospettive future. Nel caso del riacquisto dal London Stock Exchange della società di Borsa spa, seppur in condiminio con Euronext ma comunque in quota di maggioranza, non è stato così.

Si troveranno alcune dichiarazioni del ministro dell'Economia dell'epoca, Roberto Gualtieri, dell'ex amministratore delegato di Cdp, Fabrizio Palermo, e del ceo di Intesa, Carlo Messina. Soddisfazione, ottimismo: chiusa lì. Ma se si pensa che con il nuovo soggetto Cdp-Euronext si sono unite le borse di Milano, Parigi, Amsterdam, Oslo, Bruxelles, Dublino e Lisbona, creando il «mercato unico dei capitali», con sede nel capoluogo lombardo, tale morigeratezza ha stupito gli addetti ai lavori e non solo chi scrive. Capita, saranno diventati tutti inglesi all'insegna dell'understatement. La cosa diventa però quanto meno irrituale se oggi, con un governo alle spalle -il Conte II- e un nuovo esecutivo in carica da sei mesi, quello di Mario Draghi, la super borsa europea sia rimasta del tutto orfana di padre e di madre nel momento dell'avvio e (forse) del bisogno. Nessuno che rivendichi la bontà dell'operazione, nessuno che rilanci l'importanza di creare una fiscalità di vantaggio attorno alla piazza finanziaria milanese, nessuno che dica: l'abbiamo fatto per il bene dell'Italia.

Come se l'acquisto in tandem coi francesi di Euronext sia stata quasi una scelta obbligata nell'ambito di un più ampio giro di favori e alleanze sulla rotta Roma-Parigi. Adesso però, alla luce delle indiscrezioni sui possibili tagli di personale a Borsa spa e filtrati i rumors di un interesse tedesco, le istituzioni non possono più stare zitte. Il nuovo ceo di Cdp, Dario Scannapieco (che al momento si è fatto notare sulla stampa solo per difendere un'assunzione) e il ministro dell'economia Daniele Franco devono usare la loro autorevolezza per chiarire in Parlamento la realtà dei fatti, come chiedono a ragione quasi tutte le forze parlamentari. Il silenzio non è d'oro.

fch

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August 13, 2021 03:35 ET (07:35 GMT)