ROMA (MF-DJ)--"Non credo che il codice degli appalti possa essere riscritto completamente, come si legge, perché in gran parte è l'attuazione di una direttiva europea".

Giuseppe Busia, 52 anni, presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, in un'intervista al "Corriere della Sera", esprime molti dubbi sulla semplificazione del codice appalti che dovrebbe essere contenuta in un disegno di legge da varare entro l'anno.

Il Governo sembra orientato a ridimensionare il ruolo dell'Anac, non nella prevenzione della corruzione ma come regolatore dei contratti pubblici. In effetti non sembra quello il ruolo di un'Autorità come la vostra? "Lo è, invece - replica Busia -. Noi nasciamo dalla fusione con l'Autorità di vigilanza dei contratti pubblici, la quale deve applicare le direttive europee. Siamo l'autorità che garantisce la concorrenza dei contratti pubblici. E la concorrenza è ciò che serve perché le imprese migliori possano crescere".

Molti imprenditori lamentano che i controlli preventivi dell'Anac su eventuali casi di corruzione rallentano gli investimenti. "Quel che registro io dagli imprenditori - spiega Busia - è il timore che gli affidamenti diretti da parte delle amministrazioni diventino un ostacolo alla concorrenza. E in effetti l'aver alzato a 139 mila euro la soglia per gli affidamenti diretti, in particolare per servizi e forniture, come si fa con il decreto Semplificazioni, rischia di penalizzare troppo la concorrenza".

gug

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July 27, 2021 03:03 ET (07:03 GMT)