MILANO (MF-DJ)--Dopo l'opinione di questo giornale espressa in Orsi e

Tori di sabato 18 dicembre, MF-Milano Finanza ha aperto un dibattito a

piú voci sulla strategia migliore per proteggere e preservare i valori

delle cooperative bancarie. Di seguito un nuovo intervento sul tema da

parte del presidente della Bcc San Marzano Emanuele di Palma.

Domanda. Presidente Di Palma, che bilancio fa delle riforme delle popolari e del credito cooperativo?

Risposta. Le riforme sono nate con l'obiettivo di rafforzare la stabilità del sistema e raggiungere livelli di efficienza adeguati ai mercati attuali attraverso economie di scala e diversificazione dell'offerta. Tanto è stato fatto, ma tanto c'è ancora da fare per migliorarne l'impianto e l'attuazione al fine di superare evidenti contraddizioni. Con la costituzione nel 2019 dei gruppi bancari cooperativi (Cassa Centrale Banca e Icrrea), secondo la legge n. 49/2016, le bcc sono diventate intermediari sistemici (banche significant), indipendentemente dalla loro effettiva dimensione e operatività, e quindi soggette al Meccanismo di Vigilanza Unico della Banca Centrale Europea. Questo ha comportato da un lato un più elevato livello di garanzie per il sistema, ma dall'altro un appesantimento burocratico - amministrativo.

D. Si potevano immaginare percorsi differenti per gestire la trasformazione del sistema?

R. Per quel che riguarda il credito cooperativo, ad esempio, in altri Paesi europei, è stato adottato il modello degli Ips (Institutional Protection Scheme), in base al quale le banche di credito cooperativo aderenti sono considerate less significant institutions (Lsi) e non sono sottoposte al Meccanismo di Vigilanza Unico della Bce, evitando l'applicazione dei requisiti prudenziali dei soggetti significant. Questo modello, fondato sui sistemi di tutela istituzionale e di mutualità, garantisce la liquidità e la solvibilità alle banche aderenti, tutelandone allo stesso tempo l'autonomia di gestione. Lo schema Ips è stata introdotto in Germania, Spagna, Austria. In Italia invece è stata riconosciuta nel 2020 la costituzione dell'Ips alle Casse Raiffeisen Altoatesine. Probabilmente un diverso modello organizzativo, alla stregua del modello Ips, più aderente alla storia e alle specifiche dimensioni delle singole bcc, come anche alle attività svolte e ai rischi sul sistema finanziario, potrebbe essere una valida alternativa.

D. Che futuro vede per le banche rimaste cooperative in Italia? Il modello ha un futuro? Oggi che valore aggiunto offre il credito cooperativo per la clientela rispetto all'offerta delle grandi banche?

R. Le banche di credito cooperativo rappresentano un presidio concreto dei territori in cui operano, dando un reale contributo alla riduzione delle diseguaglianze sociali ed economiche, oltre che un più agevole accesso ai servizi bancari e finanziari. Una vera e propria rete di resilienza che ha confermato la funzione anticiclica e la vocazione mutualistica propria delle banche di comunità, anche durante l'emergenza sanitaria da Covid - 19 potenziando il ruolo di ascolto di famiglie e imprese. In questo ci sono due temi importanti: la Governance e il Presidio del Mezzogiorno. È auspicabile che i gruppi bancari cooperativi abbiano un'adeguata rappresentatività delle aree territoriali in cui sono presenti e che la governance sia pienamente espressione di un'articolazione equilibrata che faccia leva sulle competenze e professionalità maturate nei vari territori esprimendo a pieno la ricchezza delle varie comunità. In questa logica, il rafforzamento delle capacità finanziarie del Mezzogiorno può essere determinante per l'indispensabile crescita del pil nazionale.

D. Pensa che in alcuni casi specifici, come quello della Popolare di Sondrio appena diventato spa, sia possibile introdurre nelle ex popolari forme di governance che bilancino lo spirito cooperativo e le richieste del legislatore?

R. Non credo sia possibile introdurre per legge lo spirito cooperativo che costituisce l'anima di una storia plurisecolare. Saranno gli stessi soci che dovranno farsi portavoce, eleggendo propri rappresentanti in linea con i citati principi, nella convinzione che la capacità di essere banca locale, specie in una realtà come quella italiana, sia un'opportunità per far crescere l'Italia e anche l'Europa.

fch

MF-DJ NEWS

1309:17 gen 2022

(END) Dow Jones Newswires

January 13, 2022 03:18 ET (08:18 GMT)