ZURIGO (awp/ats) - Il prezzo del petrolio ha subito un forte calo nelle ultime settimane e ciò si sta ripercuotendo anche sul costo della benzina nelle stazioni di servizio in Svizzera. In futuro il pieno diventerà ancora meno un salasso? Dipenderà da diversi fattori.

Il corso del petrolio è ormai in flessione da tempo: stamani un barile (159 litri) di greggio Brent costava circa 85 dollari: alla fine di agosto si era ancora sopra la soglia dei 100 dollari e all'inizio di marzo, poco dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, si era arrivati a quasi 140 dollari. Come conseguenza nella Confederazione la benzina senza piombo 95 era arrivata a 2,35 franchi e più al litro: e ancora a inizio mese costava più di 2 franchi.

Ora gli automobilisti sembrano però poter tirare il fiato. La tendenza dei prezzi è attualmente orientata a un netto ribasso, affermano i gestori Shell e Coop Mineralöl, interpellati dall'agenzia Awp. Presso Shell il prezzo medio della benzina è di 1,95 franchi, mentre alle pompe del carburante di Coop si oscilla tra 1,85 e 1,92 franchi.

Anche le analisi di mercato del Touring Club Svizzero (TCS) mostrano un calo tariffario. Attualmente, il prezzo della benzina senza piombo 95 nelle stazioni di servizio elvetiche è in media di 1,92 franchi al litro, circa 15 centesimi in meno rispetto all'inizio di settembre e 39 centesimi in meno nel confronto con il massimo storico raggiunto in giugno. I prezzi del diesel hanno avuto un andamento simile.

Gli operatori non si sbilanciano riguardo a ulteriori ribassi. Coop ricorda che il prezzo di vendita alla pompa non dipende solo dal costo del greggio, ma anche da diversi altri fattori, come i costi di trasporto, la congiuntura, le condizioni meteorologiche, la domanda di energia, le quote di produzione e gli sviluppi geopolitici.

Nemmeno il TCS è in grado di avanzare previsioni sul prezzo della benzina. L'andamento dipende non solo dai prezzi dei prodotti di raffineria sul mercato spot di Rotterdam, ma anche da fattori difficilmente prevedibili, come il tasso di cambio del dollaro e le tariffe di navigazione sul Reno: queste ultime, in particolare, rimangono elevate. Il costo di trasporto sul fiume è di 99 franchi per tonnellata: in tempi "normali" la tariffa oscillava tra i 15 e i 30 franchi per tonnellata.

Dopo le precipitazioni iniziate a settembre, il livello delle acque del Reno si è un po' normalizzato, secondo Coop. Ma è ancora lontano dalla normalità. Attualmente le imbarcazioni da trasporto possono essere caricate solo al 50-70% del volume massimo, ha spiegato Roland Bilang di Avenergy Suisse, nuovo nome (dal 2019) di quella che un tempo era l'Unione petrolifera. Secondo Bilang per molto tempo non è da attendersi una ripresa duratura del livello del Reno.