BERNA (awp/ats) - Per Quickmail, distributore di invii non indirizzati e pacchi, il fallimento è più vantaggioso dell'offerta di acquisto dell'imprenditore tedesco Rico Back. Lo indica il presidente del consiglio di amministrazione, Marc Erni, in un'intervista pubblicata oggi dalla SonntagsZeitung

Back non era una valida alternativa per Quickmail perché avrebbe messo i creditori in una posizione peggiore del fallimento, secondo Erni, in contatto con Back da oltre due anni. L'uomo d'affari tedesco ha sempre voluto solo Quickpac, una delle due società controllate da Quickmail.

Inoltre, prosegue Erni, non aveva alcuna soluzione per i creditori, ma voleva passare attraverso la moratoria per la ristrutturazione del debito in modo da poter ottenere l'azienda a un prezzo ancora più basso, così che i creditori si sarebbero trovati in una situazione molto peggiore rispetto a un fallimento.

"Non vedo un futuro per Quickmail", prosegue Erni, aggiungendo che anche il futuro dei pacchi è incerto. Il volume è sceso di nuovo a gennaio e la situazione non migliorerà a febbraio.

La Commissione della concorrenza (COMCO) ha annunciato venerdì scorso che non autorizza la Posta a rilevare Quickmail. Secondo la COMCO, l'operazione avrebbe eliminato un'effettiva concorrenza per i clienti commerciali nel mercato degli invii nazionali indirizzati di peso superiore a 50 grammi. Quickmail si è rammaricata della decisione, che a suo avviso minaccia più di 3000 impieghi.