MILANO (MF-DJ)--Stando agli umori del Transatlantico, l'ipotesi di Mario Draghi al Quirinale, ancora in pista, si scontra con più di un mal di pancia, mentre sul Colle si staglia la figura di Pierferdinando Casini. La situazione è tuttavia ancora di stallo.

C'è chi intende preservare la continuità del governo, mantenendo a Palazzo Chigi l'ex presidente della Bce. Le ragioni sono i timori per le conseguenze economiche del caro-energia, le tensioni tra Russia e Ucraina, la gestione della ripresa economica (il differenziale tra Btp e Bund è salito di 4 punti base). Si attende inoltre, forse già oggi, il testo definitivo del decreto Sostegni che includerà misure per adeguare i prezzi delle materie prime ai rincari. L'Istat farà una rilevazione dei prezzi dei materiali, sulla base della quale emanerà delle linee guida per la definizione delle basi d'asta degli appalti. Sarà inoltre rivisto il meccanismo d'aggiustamento dei prezzi in corso d'opera, per renderlo più favorevole alle imprese.

Altro capitolo che il governo non potrà trascurare sarà l'eventuale ridefinizione del Pnrr, così da adattarlo al mutato quadro congiunturale. Tuttavia, spiegano dalla Ue, gli aggiustamenti saranno possibili soltanto in casi eccezionali.Se la volontà dei grandi elettori fosse stata di avere Draghi al Quirinale, si ragiona, logica avrebbe voluto un'elezione già al primo scrutinio e con un ampio accordo tra partiti. Anche se c'è chi non esclude che accorgimenti di governo capaci di solleticare l'M5S possano sbloccare il quadro. Ora si invoca la larga maggioranza, così da scongiurare spallate, possibili da oggi quando il quorum scenderà a 505 voti. Contro l'ipotesi di prova di forza del centrodestra sul nome della presidente del Senato, Elisabetta Casellati, c'è stato lo stop del segretario Dem, Enrico Letta.

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January 27, 2022 02:39 ET (07:39 GMT)