ROMA (MF-DJ)--Sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza "Confindustria ribadisce alcuni auspici di ordine generale, già formulati al Governo precedente". In primo luogo, "un sistematico coinvolgimento delle parti sociali nell'attuazione del Piano, in linea con le indicazioni europee. Una vera e propria "rete" nazionale, composta da soggetti pubblici e privati, per monitorare ed elaborare costantemente i dati e le informazioni necessari ad accompagnare l'esecuzione dei progetti".

Lo afferma in una nota il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi,

dopo l'incontro in videoconferenza col premier Mario Draghi. In secondo luogo, viale dell'Astronomia, chiede "una governance del Piano snella, la cui cabina centrale presso il Mef si occupi non solo della gestione dei flussi finanziari e rendicontazione dei progetti, ma dia supporto operativo alla gestione del Pnrr ed elabori, in caso di ritardi, azioni correttive".

Inoltre, sottolinea Bonomi, "serve una visione industriale strategica. Nel precedente Pnrr non mancavano solo cronoprogrammi, costi e impatti, come invece richiedono le guidelines europee. Mancava qualunque approfondimento per le filiere centrali della nostra manifattura, automotive, siderurgia, componentistica, automazione industriale, chimica, farmaceutica, tessile-moda, alimentare. Così come era del tutto assente l'obiettivo di aumento della concorrenza e della produttività, due temi strettamente correlati tra loro perché la produttività negativa che l'Italia registra da 25 anni, è dovuta anche al fatto che oltre la metà del Pil nazionale proviene da comparti esclusi da criteri pienamente concorrenziali".

"Confidiamo che l'attuale Governo accolga e traduca in interventi concreti le proposte dell'Antitrust: dalla energica diminuzione dei servizi in house delle controllate locali, all'abbattimento delle deroghe di durata delle concessioni pubbliche", precisa il leader degli industriali.

"Nella versione precedente del Pnrr, prevaleva inoltre la scelta di fondo di puntare solo sugli investimenti pubblici sia nel campo dell'energia e dell'ambiente che in quello del mercato del lavoro. Ma mancavano completamente misure concrete di partenariato pubblico-privato, chieste invece dalla Ue - osserva ancora Bonomi -. A questo proposito, Confindustria ha presentato al Governo tre progetti coerenti alla nostra visione sinergica. Il primo relativo al capitale umano, il secondo sull'economia circolare, e il terzo riferito all'economia del mare.

"Serve insomma una visione generale per la ripresa dell'Italia. La pregiudicata sostenibilità sociale del nostro Paese merita risposte ispirate allo stesso senso di emergenza che ci vede impegnati contro la pandemia - sottolinea -. Sono le fratture sociali in continua crescita a richiedere una revisione generale dell'intervento dello Stato in alcuni pilastri fondamentali del nostro vivere come comunità. A partire dalla modifica dell'offerta formativa pubblica, la revisione generale della sanità, il riequilibrio della previdenza, una riforma organica del fisco e delle procedure pubbliche e l'abbandono di criteri elettoralistici e assistenziali".

"Nel rinnovare la disponibilità di Confindustria al coinvolgimento di ogni risorsa privata nella costruzione di una nuova Italia, auspichiamo che, con il nuovo Pnrr, il Governo sappia utilizzare al meglio le risorse europee destinate al nostro Paese", conclude Bonomi.

gug

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April 20, 2021 12:07 ET (16:07 GMT)