MILANO (MF-DJ)--Le sanzioni petrolifere occidentali e l'aumento dei costi per la guerra in Ucraina hanno avuto colpito duramente le finanze russe, spingendo il Paese a registrare a gennaio il deficit più alto a inizio anno da più di un decennio.

I ricavi derivanti dal petrolio e dal gas si sono quasi dimezzati, scendendo del 46% a gennaio rispetto allo stesso mese dell'anno scorso, secondo i dati del ministero delle Finanze russo pubblicati ieri. La spesa pubblica, trainata dagli acquisti militari, è aumentata del 59% rispetto allo scorso gennaio. Ciò ha portato il disavanzo a circa 25 miliardi, segnando la peggiore performance del bilancio a inizio anno dal 2011.

I dati offrono una chiara dimostrazione delle crescenti pressioni sul bilancio per l'economia di guerra del presidente russo Vladimir Putin mentre l'invasione in Ucraina si avvicina al primo anniversario. I dati mettono il governo in difficoltà quando si tratta di stimolare l'economia colpita dalle sanzioni, sostenere la popolazione locale e finanziare lo sforzo bellico. "Per gran parte dello scorso anno, sembrava che le spese di guerra non potessero destabilizzare le finanze del governo russo", ha detto Janis Kluge, esperta di Russia presso l'Istituto tedesco per gli Affari internazionali e di sicurezza. "Ora, mentre i costi effettivi diventano più chiari e l'embargo petrolifero entra in vigore, questo non è così sicuro", ha spiegato.

All'inizio della guerra, Mosca beneficiava di ampi introiti energetici data l'impennata dei prezzi e il fatto che il Paese vendeva ancora petrolio e gas all'Europa, il suo più grande mercato. Il divieto dell'Unione europea sulla maggior parte delle forniture di greggio russo e il price cap concordato dal G7 a dicembre hanno limitato la capacità di Mosca di vendere il suo bene più prezioso. Sebbene la Russia sia stata in grado di dirottare le vendite verso l'Asia, le sanzioni hanno eroso il suo potere contrattuale. La miscela Urals di punta della Russia ora viene scambiata a circa 50 dollari al barile, in forte sconto rispetto al greggio di riferimento globale Brent che passa di mano intorno a 80 dollari al barile.

Anche la decisione di Mosca di bloccare la maggior parte delle esportazioni di gas naturale verso l'Europa ha inciso negativamente sui ricavi. Un altro divieto dell'Ue, sulle importazioni di gasolio russo e altri prodotti petroliferi, è entrato in vigore domenica, offuscando ulteriormente il quadro di bilancio. Gli Stati Uniti e i loro alleati hanno inoltre recentemente concordato di limitare il prezzo di vendita dei prodotti petroliferi russi premium come il diesel a 100 dollari al barile e limitare quelli di basso valore come l'olio combustibile a 45 dollari al barile. La Russia in genere fa affidamento sulle vendite di petrolio e gas per circa il 45% delle sue entrate. Il calo delle vendite di petrolio e gas a gennaio ha ridotto di oltre un terzo le entrate complessive, secondo i dati.

Per quanto riguarda le spese, il passaggio della Russia a un'economia di guerra ha innescato un balzo negli appalti pubblici. I dati di gennaio seguono un simile balzo della spesa a dicembre. Putin ha affermato che le fabbriche russe stanno lavorando su più turni per far fronte alla crescente domanda di beni militari e ha aggiunto che non ci sono limiti per finanziare l'esercito russo. "Il complesso industriale della difesa contribuisce notevolmente alle dinamiche del settore manifatturiero", ha affermato Putin il mese scorso, sottolineando che "nell'ultimo anno, ha preso seriamente piede e continua ad aumentare la capacità".

Anche se i numeri del bilancio a gennaio erano pessimi, la Russia non dovrà affrontare imminenti problemi economici e ha trovato il modo di mantenere il flusso del suo petrolio verso nuovi mercati in India, Turchia e Cina, anche se a un prezzo inferiore. Il calo dei prezzi nei mercati globali del petrolio darà una spinta a Mosca. La produzione militare, nel frattempo, ha rilanciato il settore industriale e fornito lavoro. La maggior parte degli economisti si aspetta che l'economia russa, che si è contratta l'anno scorso, rimanga in recessione quest'anno, anche se alcuni prevedono un calo più lieve del Pil.

Il deficit crea comunque vincoli a Mosca. Aumenta la pressione affinché il governo prenda prestiti attraverso l'emissione di obbligazioni, il che potrebbe esacerbare l'inflazione già elevata. Il governo ha riavviato le aste del debito interno negli ultimi mesi per colmare il divario di bilancio. Lo scorso anno la Russia ha registrato un deficit pari al 2,3% del prodotto interno lordo. Il governo russo prevede che quest'anno il bilancio registrerà un deficit del 2% del Pil, sulla base di un prezzo del petrolio di 70 dollari al barile.

cos


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February 07, 2023 03:35 ET (08:35 GMT)