(Reuters) - La Russia non fermerà le operazioni militari in Ucraina per il prossimo giro di trattative di pace.

Lo ha detto oggi il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov.

Funzionari russi hanno affermato che le trattative con l'Ucraina non stanno progredendo con la rapidità sperata e hanno accusato i paesi occidentali di voler far saltare i negoziati con l'accusa alle truppe russe di crimini di guerra, che Mosca nega.

Nel corso di un'intervista con la televisione di Stato russa, Lavrov ha detto di non vedere ragioni per non proseguire le trattative con Kiev, aggiungendo però che Mosca non fermerà le proprie operazioni militari quando le parti si incontreranno nuovamente.

Lavrov ha anche ricordato che il presidente russo Vladimir Putin aveva ordinato la sospensione delle azioni militari durante i primi negoziati tra funzionari russi ed ucraini a fine febbraio, specificando che la posizione russa è cambiata da allora.

"Da quando ci siamo convinti che gli ucraini non avevano in programma di fare altrettanto, è stata raggiunta la decisione di non fermare [l'offensiva militare] durante i prossimi incontri, fino a quando non sarà raggiunto un accordo finale", ha detto Lavrov.

La Russia ha inviato decine di migliaia di soldati in Ucraina il 24 febbraio, per quella che ha sempre definito "un'operazione militare speciale" volta a ridurre le capacità militari dell'ex repubblica sovietica, e a netralizzare una serie di individui che Mosca considera pericolosi nazionalisti.

Le forze armate ucraine hanno risposto con una strenua resistenza, e i paesi occidentali hanno imposto dure sanzioni nel tentativo di costringere Mosca a ritirare le proprie truppe.

La scorsa settimana Lavrov ha accusato Kiev di aver presentato una proposta "inaccettabile", lontana dagli accordi precedentemente raggiunti dalle parti. Kiev ha bollato i commenti di Lavrov come una tattica per indebolire l'Ucraina o per distrarre l'attenzione dalle accuse di crimini di guerra all'indirizzo delle truppe russe.

Nel corso dell'intervista andata in onda oggi, Lavrov ha anche affermato che le parole dell'Alto rappresentante per gli Affari Esteri Ue Josep Borrell, che ha invitato gli Stati membri dell'Ue a continuare ad armare Kiev, rappresentano una seria "inversione di marcia" della politica europea.

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Claudia Cristoferi)