L'azienda anglo-olandese ha visto un picco nella generazione di cassa, dovuto agli elevati prezzi delle commodity e alla ripresa della domanda energetica globale dalla recessione legata alla pandemia, fattore che ha contribuito a ridurre il debito del gruppo. "Oggi abbiamo rafforzato le nostre distribuzioni agli azionisti, aumentando i dividendi e avviando (programmi di) buyback, continuando allo stesso tempo a investire nel futuro dell'energia", ha scritto Ben van Beurden, Ceo di Shell, in una nota.

Gli utili adjusted sono balzati a 5,53 miliardi di dollari, ai massimi dal quarto trimestre del 2018, oltre la media delle stime degli analisti a 5,07 miliardi di dollari, in base a un consensus fornito dal gruppo.

Nel periodo corrispondente del 2020, Shell ha riportato utili pari a 2,9 miliardi di dollari.

La società ha incrementato il dividendo per il secondo trimestre consecutivo, in rialzo del 38% a 24 centesimi, un anno dopo aver tagliato i dividendi per la prima volta dagli anni Quaranta, in seguito al crollo della domanda energetica legato alla pandemia.

L'azienda punta a completare il programma di buyback da 2 miliardi di dollari entro la fine dell'anno.

Il Free cash flow, un importante indice per la performance dell'azienda in seguito ai forti tagli visti lo scorso anno, è avanzato a 9,7 miliardi di dollari nel secondo trimestre, ai massimi dal primo trimestre del 2020.

(Tradotto a Danzica da Enrico Sciacovelli, in redazione a Roma Stefano Bernabei, enrico.sciacovelli@thomsonreuters.com, +48587696613)