I casi di coronavirus sono aumentati fortemente in gran parte del mondo con la diffusione della variante Omicron del Covid-19, altamente contagiosa, portando a nuove restrizioni in molti paesi. I funzionari dell'Organizzazione mondiale della sanità sostengono tuttavia che sia troppo presto per trarre conclusioni definitive sulla sua virulenza.

Identificata per la prima volta in Africa meridionale e a Hong Kong lo scorso mese, la variante sta diventando rapidamente dominante in gran parte dell'Europa occidentale, compresa la Gran Bretagna dove i casi giornalieri hanno superato quota 100.000.

I dati preliminari indicavano che Omicron fosse più resistente ai vaccini sviluppati prima della sua comparsa. Ma l'aumento dei ricoveri e dei decessi in Gran Bretagna dall'arrivo di Omicron è stato più graduale, secondo i ricercatori.

I ricercatori dell'Università di Edimburgo, che hanno seguito 22.205 pazienti positivi alla variante Omicron, hanno reso noto ieri che il numero di coloro che dovevano essere ricoverati era il 68% più basso di quanto si aspettassero sulla base dei tassi di ospedalizzazione dei pazienti positivi alla variante Delta.

I ricercatori dell'Imperial College di Londra hanno detto di aver osservato nelle ultime due settimane prove di una riduzione tra il 40% e il 45% del rischio di ospedalizzazione per i pazienti Omicron rispetto a quelli con variante Delta.

Raghib Ali, ricercatore dell'Università di Cambridge, ha comunque sottolineato che secondo gli scienziati, visto il balzo dei contagi in Gran Bretagna, anche una piccola proporzione di ricoveri potrebbe rivelarsi ingestibile per il sistema sanitario.

Tuttavia, i dati britannici sono incoraggianti e "potrebbero contribuire a giustificare la scelta del governo di non espandere le limitazioni sui contatti sociali per Natale in Inghilterra", ha detto Ali.

Nel frattempo AstraZeneca ha detto che un ciclo di tre dosi del suo vaccino offre protezione contro la variante, citando i dati di uno studio di laboratorio condotto dall'Università di Oxford.

I risultati dello studio, non ancora pubblicato sulle riviste mediche soggette a revisione da parte di altri scienziati, sono in linea con quelli pubblicati da Pfizer-BioNTech e Moderna.

Lo studio sul vaccino di AstraZeneca, Vaxzevria, ha mostrato che dopo un ciclo vaccinale di tre dosi i livelli di neutralizzazione contro la variante Omicron erano in generale simili a quelli ottenuti con due dosi contro la variante Delta.

Poche ore prima, Novavax aveva detto che i dati preliminari mostravano che il suo vaccino - autorizzato per l'utilizzo dall'Unione europea e dall'Oms questa settimana ma ancora non approvato negli Usa - genera a propria volta una risposta immunitaria contro Omicron.

(Tradotto da Luca Fratangelo in redazione a Danzica, in redazione a Milano Sabina Suzzi, luca.fratangelo@thomsonreuters.com, +48587696613)