ROMA (MF-DJ)--Ita parteciperá alla gara per aggiudicarsi il marchio
Alitalia, partirá con 52 aerei e 2.800 dipendenti, sui 10.500 attuali, e
i sindacati si mettono sul piede di guerra.
Nel corso della riunione con le sigle dei lavoratori, il presidente
Alfredo Altavilla, ribadendo che Ita non ha alcun collegamento e dovere
nei confronti di Alitalia e di Alitalia Cityliner, in amministrazione
straordinaria, ha illustrato a grandi linee i temi principali relativi
alla partenza e allo sviluppo del piano industriale. Ita partirá con 52
aeromobili e un totale di 2.800 dipendenti, per traguardare, a termine
piano, 105 aeromobili e circa 5.750 lavoratori.
La Newco ha comunicato, inoltre, che sará valutata la possibilitá, in
caso di opportunitá industriale, di partecipare alle gare per
aggiudicarsi le due aree due aree di manutenzione con quota di minoranza,
come indicato dalla Commissione europea, e di handling, con quota di
maggioranza, come da accordi con Bruxelles.
E' stata presentata anche una proposta con una ipotesi di ridefinizione di un nuovo Ccnl di lavoro per il personale navigante e per il personale di terra (business unit collegate al ramo aviation). A tale proposito, Altavilla ha proposto una calendarizzazione serrata di incontri per arrivare al 20 settembre, data ultima rispetto alle tempistiche assegnate ad Ita, per la definizione dei contratti di lavoro, parte economica e normativa.
Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt, Ugl Ta hanno manifestato la netta contrarietá all'impostazione di Ita rispetto al dimensionamento della
flotta e degli organici, alla mancata inclusione delle attivitá di
handling e manutenzione, sulle quali le sigle hanno chiesto il
proseguimento del confronto in sede istituzionale.
L'uscita di Ita dall'associazione datoriale Assaereo, annunciata dal
presidente, potrebbe inoltre, per i sindacati, configurare la
disapplicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro con
condizioni altamente penalizzanti per i lavoratori, e contestualmente,
favorire in maniera autolesionistica il dumping salariale, vanificando gli effetti dell'articolo 203 del decreto rilancio.
Domani i sindacati invieranno una lettera al Governo per chiedere un
intervento nella trattativa con Ita e, intanto, annunciano uno sciopero
del trasporto aereo per il prossimo 24 settembre.
"Prendiamo atto che il presidente di Ita definisce la nuova compagnia
aerea "una startup", ma per noi la tutela occupazionale e reddituale dei
10.500 lavoratori di Alitalia resta un obiettivo imprescindibile",
dichiara Salvatore Pellecchia, segretario generale della Fit-Cisl.
"Riteniamo condivisibili le linee guida del piano industriale di Ita
espresse dai suoi vertici e, cioè, di rendere il nuovo vettore un'azienda
solida, efficiente e, aggiungiamo noi, efficace", precisa il sindacalista
che punta però il dito sul rinnovo del contratto di settore. "Abbiamo
chiesto che sia costituito anche l'organismo paritetico, che è una sede
di partecipazione sindacale prevista dall'art. 11 dello Statuto di Ita.
Solo dopo la definizione del protocollo si dovrá rapidamente avviare il
confronto su: piano industriale, perimetro aziendale, risorse umane,
modello di servizio e ccnl", sottolinea.
"Parallelamente - aggiunge il segretario generale Fit Cisl - si dovrá
avviare il negoziato con Alitalia in amministrazione straordinaria e con i Ministeri competenti per definire un programma di politiche attive del
lavoro e cioè tese a far mantenere alle lavoratrici e ai lavoratori della
ex Alitalia tutte le abilitazioni previste in modo che man mano che si
risolve l'emergenza Covid e il trasporto aereo si riprende possano essere
inseriti nell'organico di Ita".
"Sará la volta buona? Ita nasce con la volontá del Governo di farla
volare con le proprie ali e nasce con una conformazione economicamente
sostenibile. Poi nessuno ha la sfera di cristallo", ha dichiarato il
ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetto, aggiungendo che
"siamo in un settore del trasporto aereo e siamo in una fase post domanda
pandemica" e "nessuno può dire se si avrá successo. Alitalia era una
compagnia di fatto fallita. Le regole con cui lo Stato in modo eccezionale può fare impresa sono regole e stabilite dalla commissione europea", ha concluso.
gug
guglielmo.valia@mfdowjones.it
(END) Dow Jones Newswires
August 25, 2021 12:02 ET (16:02 GMT)