ROMA (MF-DJ)--Continua a salire l'inflazione che a novembre registra un

aumento dello 0,7% su base mensile e del 3,8% su base annua (da +3,0% del

mese precedente). Lo rileva l'Istat, precisando che il dato si porta a un

livello che non si registrava da settembre 2008.

L'ulteriore accelerazione, su base tendenziale, dell'inflazione è

ancora una volta in larga parte dovuta ai prezzi dei Beni energetici (da

+24,9% di ottobre a +30,7%) e, in particolare, a quelli della componente

non regolamentata (da +15,0% a +24,3%), mentre la componente

regolamentata, pur mantenendo una crescita molto sostenuta, registra un

lieve rallentamento (da +42,3% a +41,8%). Accelerano rispetto al mese di

ottobre, ma in misura minore, anche i prezzi dei Beni alimentari sia

lavorati (da +1,0% a +1,7%) sia non lavorati (da +0,8% a +1,5%) e quelli

dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,4% a +3,6%).

L'"inflazione di fondo", al netto degli energetici e degli alimentari

freschi, e quella al netto dei soli beni energetici accelerano entrambe da +1,1% di ottobre a +1,4%.

L'aumento congiunturale dell'indice generale è dovuto prevalentemente

alla crescita dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+7,9%) e,

in misura minore, degli Alimentari lavorati (+0,9%) e non lavorati

(+1,4%). Diminuiscono, invece, per ragioni ascrivibili per lo piú a

fattori stagionali, i prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la

cura della persona (-0,7%).

Su base annua accelerano sia i prezzi dei beni (da +4,2% a +5,3%) sia

quelli dei servizi (da +1,3% a +1,7%); il differenziale inflazionistico

tra questi ultimi e i prezzi dei beni rimane negativo (-3,6 punti

percentuali), ampliandosi rispetto a quello registrato a ottobre (-2,9).

L'inflazione acquisita per il 2021 è pari a +1,9% per l'indice generale

e a +0,8% per la componente di fondo. Accelerano i prezzi dei Beni

alimentari, per la cura della casa e della persona (da +1,0% a +1,4%) e

quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto (da +3,1% a +3,8%).

Per l'Unione Nazionale Consumatori si tratta di "un rialzo nefasto. Ora

è piú che reale il rischio di una gelata sui consumi e sul Natale. Urge

un intervento del Governo che raffreddi i rincari dei carburanti e

intervenga con maggior efficacia su quelli di luce e gas che stanno

svuotando le tasche degli italiani e senza i quali l'inflazione annua oggi sarebbe solo dell'1,4%. Anche le famiglie che possono permettersi di

spendere, potrebbero ridurre, a titolo precauzionale, gli acquisti che

avevano messo in conto, in attesa di tempi migliori, aumentando la

propensione al risparmio. Insomma, proprio ora che i consumi sono

ripartiti, +3% la variazione della spesa delle famiglie residenti nel

terzo trimestre rispetto al secondo, come comunicato sempre oggi

dall'Istat, potrebbe arrivare una frenata e un rallentamento della

crescita che allontanerá il recupero dei valori pre-crisi".

Anche per Assoutenti il forte rialzo dei prezzi rappresenta un

"massacro" per le tasche delle famiglie. Tra bollette, materie prime e

listini dei carburanti le famiglie stanno subendo rincari a cascata, una

situazione che non si registrava in Italia dal 2008. Solo per la voce

trasporti, che a novembre cresce del +10,5% sul 2020, una famiglia con due figli spende oggi +567 euro su base annua, +363 la famiglia "tipo". Una corsa di prezzi e tariffe che non solo impoverisce le famiglie, ma avrá ripercussioni per l'intera economia nazionale: a fronte di una inflazione in salita i consumatori ridurranno inevitabilmente la spesa. Il rischio concreto, quindi, è un crollo dei consumi di Natale che il Governo deve assolutamente evitare, adottando provvedimenti urgenti per frenare l'escalation dei prezzi, a partire dal taglio di Iva e accise sui

carburanti".

liv

(END) Dow Jones Newswires

November 30, 2021 09:00 ET (14:00 GMT)