ROMA (MF-DJ)--Le assunzioni attivate dai datori di lavoro privati nei

primi dieci mesi del 2020 sono state 4.347.000, con una forte contrazione

rispetto allo stesso periodo del 2019 (-31%) dovuta agli effetti

dell'emergenza legata alla pandemia da Covid-19 che ha determinato la

caduta della produzione e dei consumi.

E' quanto emerge dai dati dell'Osservatorio sul precariato dell'Inps.

Tale contrazione, particolarmente negativa nel mese di aprile (-83%), si

è progressivamente attenuata, in corrispondenza dell'allentamento delle

misure restrittive nei mesi estivi scendendo sotto il 20% e permanendo

sotto questo livello anche a ottobre (-18%). Il calo ha riguardato tutte

le tipologie contrattuali, risultando però piú accentuato per le

assunzioni con contratti di lavoro a termine (somministrati,

intermittenti, a tempo determinato).

Le trasformazioni da tempo determinato nel periodo gennaio-ottobre 2020

sono risultate 424.000, anch'esse in flessione rispetto allo stesso

periodo del 2019 (-31%; -34% per il mese di ottobre); è però da

ricordare che, nel corso del 2019, il volume delle trasformazioni era

risultato eccezionalmente elevato (712.000) anche per effetto delle

modifiche normative dovute al "Decreto dignitá". Le conferme di rapporti

di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo risultano

invece per il periodo gennaio-ottobre 2020 in crescita (+10% sul

corrispondente periodo 2019).

Le cessazioni nel complesso sono state 4.657.000, in forte diminuzione

rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (-20%). Tale diminuzione è stata particolarmente accentuata per i contratti a tempo indeterminato e di apprendistato nel periodo marzo-ottobre (-30% per

entrambi sullo stesso periodo dell'anno precedente) per effetto anche

dell'introduzione del divieto di licenziamento per ragioni economiche,

riconfermato anche dal dl "Agosto" con qualche marginale attenuazione (in particolare viene consentito il licenziamento in caso di cessazione

dell'azienda).

Nel periodo gennaio-ottobre 2020, 67.731 rapporti di lavoro (37.820

assunzioni e 29.911 trasformazioni a tempo indeterminato) hanno usufruito

dei benefici previsti dall'esonero triennale strutturale per le

attivazioni di contratti a tempo indeterminato di giovani fino a 35

anni, valore in diminuzione rispetto allo stesso periodo dell'anno

precedente (-28%). I rapporti così incentivati costituiscono il 5% del

totale dei rapporti a tempo indeterminato attivati (assunzioni +

trasformazioni).

Il saldo annualizzato, vale a dire la differenza tra i flussi di

assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi, identifica la variazione tendenziale delle posizioni di lavoro (differenza tra le posizioni di lavoro in essere alla fine del mese osservato rispetto al valore analogo alla medesima data dell'anno precedente). Esso, in progressiva flessione giá nel corso della seconda metá del 2019, è divenuto negativo a febbraio (-28.000) ed è seccamente peggiorato a causa della caduta dell'attivitá produttiva conseguente all'emergenza sanitaria a marzo (-283.000) e ancor di piú ad aprile (-623.000). La dinamica negativa è proseguita, seppur con un ritmo in progressivo rallentamento, raggiungendo il valore massimo a giugno (-813.000). A luglio si è

avviata un'inversione di tendenza (-761.000) proseguita nei mesi

successivi. Ciò ha determinato a ottobre un saldo annualizzato pari a

-662.000).

A ottobre 2020 rimangono ancora positivi, pur continuando sempre a

ridursi, i saldi annualizzati dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato (+161.000) e di apprendistato (+8.000). L'impatto del Covid-19, interessando fortemente tutte le tipologie di contratti a

termine, ne ha accentuato le tendenze al ripiegamento, giá in essere dal

2019. Tra luglio (per i contratti a tempo determinato e per gli

stagionali) e agosto (per i contratti di somministrazione) tale tendenza

risulta invertita, pur rimanendo ancora largamente negativi i

saldi su base annua.

Il Covid-19 ha determinato anche la contrazione dei lavoratori impiegati con contratti di prestazione occasionale: ad aprile essa risultava pari al -78%; nei mesi successivi si è progressivamente attenuata fino al -19% di ottobre (15.600 lavoratori impegnati contro

19.200 a ottobre 2019). L'importo medio mensile lordo della remunerazione

effettiva risulta a ottobre pari a 252 euro, in crescita rispetto all'anno precedente.

Per quanto attiene ai lavoratori pagati con i titoli del libretto

famiglia, a ottobre 2020 essi risultano essere circa 11.000, riportandosi

sui livelli precedenti all'inizio della pandemia (erano 8.900 a ottobre

2019). Tra marzo e agosto 2020 si era registrato uno sviluppo enorme

dell'utilizzo del libretto famiglia (a giugno i lavoratori interessati

erano stati piú di 300.000) da ricondurre all'introduzione del bonus per

l'acquisto di servizi di baby-sitting previsto dai decreti "Cura Italia" e "Rilancio", pagati con titoli del libretto famiglia. Anche l'importo medio mensile lordo della remunerazione di questi lavoratori è tornato ai

livelli precedenti la pandemia (188 euro a ottobre 2020 contro 194 euro a

ottobre 2019) mentre nel periodo tra marzo e agosto oscillava tra i

500-600 euro.

rov

(END) Dow Jones Newswires

January 21, 2021 13:10 ET (18:10 GMT)