ROMA (MF-DJ)--Nel biennio 2021-2022 si prevede una crescita sostenuta del Pil italiano, migliore delle stime precedenti, così l'Istat ha rivisto al rialzo il dato del 2021 a +6,3% e del 2022 a +4,7%.

L'Istat a giugno aveva invece stimato +4,7% per quest'anno e +4,4% nel prossimo. Tra gli elementi che hanno favorito la revisione del quadro precedente c'è una contenuta revisione al rialzo per il commercio mondiale, con un effetto di ulteriore stimolo all'andamento di importazioni ed esportazioni italiane, del prezzo del petrolio (circa 4 dollari a barile nell'anno corrente e 2 per il 2022) e del tasso di cambio che, nelle ipotesi attuali, incorpora un apprezzamento dell'euro nei confronti del dollaro piú contenuto rispetto a giugno (rispettivamente 1,18 e 1,20). Allo stesso tempo, gli ultimi mesi sono stati caratterizzati da una decisa ripresa dell'inflazione legata al significativo miglioramento del ciclo economico. Quest'ultimo è stato caratterizzato da una crescita piú sostenuta della domanda interna rispetto a quella estera netta.

L'aumento del Pil sará determinato prevalentemente dal contributo della domanda interna al netto delle scorte (rispettivamente +6 e +4,4 punti percentuali nei due anni) a cui si assocerebbe un apporto piú contenuto della domanda estera netta (+0,3 punti percentuali in entrambi gli anni).

Le scorte fornirebbero invece un contributo nullo. Lo scenario presentato tiene conto degli effetti degli interventi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), dell'orientamento ancora espansivo della politica monetaria e dell'assenza di significative misure di contenimento delle attivitá sociali e produttive legate all'emergenza sanitaria.

I consumi delle famiglie residenti e delle ISP segneranno un deciso incremento del 5,1% nel 2021 e del 4,8% nel 2022. Gli investimenti sosterranno la ripresa con una intensitá piú accentuata quest'anno (+15,7%) rispetto al 2022 (+7,5%).

Nel 2022, è prevista un ulteriore incremento dei consumi (+4,8%). I

consumi della P.A. sono attesi aumentare nel biennio di previsioni con

intensitá simile (rispettivamente +0,7% e +0,9%).

Le diffuse pressioni inflative dovrebbero proseguire nei prossimi mesi, prima di una loro attenuazione prevista nella seconda parte del 2022, stima l'Istat aggiungendo che l'attuale fase di accelerazione

dell'inflazione è attesa protrarsi nel 2022 (+2,2%). L'attuale fase

dell'evoluzione del sistema dei prezzi è caratterizzata dagli effetti

inflativi connessi sia alla ripresa della domanda sia alla fase di

eccezionale crescita delle quotazioni del petrolio e dei prezzi delle

materie prime agricole, piú accentuata nella seconda parte dell'anno.

L'evoluzione dell'occupazione, misurata in termini di unitá di lavoro (Ula), seguirá il miglioramento dell'attivitá economica con un aumento piú accentuato nell'anno corrente (+6,1%) rispetto al 2022 (+4,1%).

L'andamento del tasso di disoccupazione rifletterá invece la progressiva normalizzazione del mercato del lavoro, con un incremento nel 2021 (9,6%) e una riduzione nel 2022 (9,3%). L'aumento delle retribuzioni per Ula nel biennio di previsione (rispettivamente +2,2% e +1,7%) dovrebbe evolversi in linea con i prezzi al consumo.

La crescita dei consumi delle famiglie residenti nel 2021 e nel 2022 è "una stima positiva, ma su quella del 2022 pesa l'incognita inflazione", afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale

Consumatori. "L'Istat, infatti, ha considerato uno scenario

con un'inflazione per il 2022 pari al 2,2%, quando a novembre siamo giá

saliti al 3,8% e almeno fino ad aprile 2022 non si vedono spiragli di

discesa, visto l'impennata dei beni energetici, le difficoltá di

approvvigionamento per il gas e la decisione di ieri dei Paesi Opec+ di

non aumentare ulteriormente la produzione rispetto ai 400.000 barili al

giorno giá previsti", conclude Dona.

pev

(END) Dow Jones Newswires

December 03, 2021 05:03 ET (10:03 GMT)