ROMA (MF-DJ)--La Lega ha incassato il sì unanime del Consiglio dei ministri al ddl sull'autonomia differenziata. Come è noto, il testo dovrà essere sottoposto a diversi passaggi e ci vorrà molto tempo affinchè diventi operativo, ma per il Carroccio si tratta di un passaggio fondamentale anche in vista delle elezioni regionali in Lombardia in programma tra 10 giorni.

"Puntiamo a costruire un'Italia piú unita, piú forte e piú coesa", ha

dichiarato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni al termine del Cdm

in una nota, rassicurando chi teme uno sbilanciamento in favore del Nord.

"È un percorso per superare i divari che oggi esistono tra i territori e

garantire a tutti i cittadini, e in ogni parte d'Italia, gli stessi

diritti e lo stesso livello di servizi", ha aggiunto la premier che però ha evitato di mettere la faccia sulla riforma disertando la conferenza stampa nella quale è stato illustrato il provvedimento dai ministri Calderoli, Raffaele Fitto ed Elisabetta Casellati al termine del Cdm.

"Efficienza, merito, innovazione, lavoro, più diritti per tutti i cittadini in tutta Italia, meno scuse per i politici ladri o incapaci. Autonomia approvata, altra promessa mantenuta», ha scritto nella chat leghista il leader Matteo Salvini. Di giorno storico ha parlato, naturalmente anche Calderoli, l'autore del disegno di legge: «l'esistenza di cittadini di serie A e B è una realtà, in cui la sperequazione non riguarda solo le differenze tra Nord e Sud, ma anche tra diversi territori: un problema che va risolto ed è frutto di una gestione centralista». Euforico anche il governatore del Veneto, Luca Zaia: "questo Paese ha deciso di cambiare pelle e scrivere una nuova pagina di storia con una riforma che sará la piú importante dal 1948. Trovo riprovevole e non giustificabile sentir dire che è una forma di secessione per spaccare l`Italia perchè è come accusare il Presidente della Repubblica di avallare operazioni secessioniste".

Il testo dovrà però superare il vaglio della Conferenza unificata Stato-Regioni dove è forte il fronte del no. In effetti, in casa Pd tutti i candidati alla segreteria promettono le barricate. Se Stefano Bonaccini annuncia una "mobilitazione", Elly Schlein reputa "opportuno che le Regioni del Sud e quelle guidate dal Pd chiedano una convocazione urgente della Conferenza Stato-Regioni". Anche il M5S è sul piede di guerra. "La patriota Meloni paga a Salvini la tassa per tenerlo in maggioranza, svende l'unitá d'Italia per qualche punto percentuale in piú alle regionali: dobbiamo contrastare questo progetto soprattutto su scuola e sanitá", ha dichiarato il leader Giuseppe Conte.

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MF-DJ NEWS

0311:00 feb 2023


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February 03, 2023 05:00 ET (10:00 GMT)