ROMA (MF-DJ)--Il Governo acceleri l'iter per la cessione di Alitalia o è a rischio la piena prosecuzione dell'attivitá di impresa.

E' questa la richiesta presentata all'esecutivo da Giuseppe Leogrande, commissario straordinario di Alitalia e di Alitalia Cityliner in amministrazione straordinaria, durante un'audizione alla Camera dei Deputati.

"Il Governo ha previsto un intervento pubblico per completare l'iter di cessione e mi attendo una assoluta accelerazione su questo fronte per consentire la piena prosecuzione dell'attivitá di impresa di Alitalia", ha avvertito Leogrande che dopo neanche 40 giorni dalla nomina ha dovuto fronteggiare "un ulteriore problema assolutamente impreventivabile: il Covid che ha avuto un impatto dirompente sui numeri della societá e sulla parte operativa". Il numero totale dei passeggeri trasportati è sceso "da 21,29 milioni del 2019 a 6,314 milioni del 2020, e di questi 2,8 mln di passeggeri hanno volato a gennaio-febbraio 2020 prima dell'avvento Covid". Ad aprile e maggio, invece, l'incidenza dei passeggeri è stata rispettivamente pari a -97% e -95%, con una leggera ripresa durante il periodo estivo. Purtroppo, con la seconda ondata Covid Alitalia ha registrato "cali del 90% a novembre e dell'85% a dicembre".

"Il 2020 è stato un anno molto complesso per Alitalia dal punto di vista gestionale e operativo e il 2021 si trova confermato almeno per il 1* semestre. Poi dobbiamo vedere se il vaccino cambierá le condizioni di mercato", ha proseguito Leogrande. "Alitalia, nonostante le mille problematiche mostrate sui mercati, è risultata la compagnia piú puntuale d'Ue e la terza piú puntuale al mondo; non si è mai tirata indietro nel momento piú critico del paese, poichè era unica compagnia che andava a fare il suo dovere per sostenere le istituzioni", durante la pandemia. Inoltre, per Leogrande bisogna tenere conto che "Alitalia ha avuto una minore intensitá di aiuti a livello Ue".

A rallentare la soluzione Alitalia c'è anche il tavolo di interlocuzione con Bruxelles, "così profondo nella sua analisi che ha chiesto tempi difficilmente compatibili con l'esigenza di cassa della societá", ha rilevato il commissario. "Purtroppo abbiamo impiegato 4 mesi per la determinazione del danno da marzo a giugno e altri 3 mesi per stabilirlo fino a ottobre, perchè la Commissione ha ritenuto di modificare il criterio selettivo per la valutazione del danno. Questo ha creato un ritardo non compatibile. Adesso siamo rimasti ancora fuori dai danni cagionati a novembre e dicembre, che sono mesi in cui gli effetti sul mercato sono sostanzialmente identici a quelli della prima ondata di marzo", ha concluso.

Giancarlo Zeni, direttore generale di Alitalia, ha affermato in audizione che la societá ha archiviato il 2020 con un "-78% dei ricavi" anche se "il 2020 è fatto di 2 periodi: il 1* bimestre con ricavi positivi e il 2* fatto dai restanti 10 mesi con un -88%. Oggi, ci troviamo in una dinamica di restrizione della mobilitá, con ondate progressive di contagi e di variante del virus che fa si che l'acquisto di biglietti per il prossimo anno sia assolutamente in linea con anno trascorso". Infatti, "la redditivitá operativa, nei primi tre trimestri del 2020, da gennaio a settembre, si è modificata con risultati negativi mai visti nella storia del trasporto civile" e le cose non vanno meglio nell'anno in corso. Nel 1* e nel 2 * trimestre del 2021, la domanda di biglietti aerei "è di oltre l'80% inferiore all'anno precedente" e da questo ne deriva che "le performance di settore saranno uguali a quelle consuntivate durante l'emergenza".

A questo punto, "una eventuale inazione nelle prossime settimane non può che determinare, inesorabilmente, un esito insuperabile per qualunque player di settore", ha avvertito Zeni sostenendo la richiesta di Leogrande al Governo di fare presto.

pev

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January 22, 2021 09:02 ET (14:02 GMT)