ROMA (MF-DJ)--Le voci che si susseguono parlano di un Giuseppe Conte già stasera al Quirinale, ma allo stato non risulta nessuna richiesta di appuntamento. Qualora il premier si recasse al Colle, ad ogni modo, sarebbe per aggiornare il capo dello Stato sulla situazione, almeno stando a quello che riferisce il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, non per dimettersi.

La maggioranza pare abbia rinunciato nel tentativo di rafforzare i numeri in Senato, anche perchè i centristi dell'Udc si sono sfilati. "Sicuramente Conte si deve dimettere e quello che deve nascere è un Governo nuovo", dice la snatrice Paola Binetti che pure aveva aperto alla maggioranza. L'obiettivo è quello di un Conte ter, cercando di coinvolgere nuovamente Italia Viva e Matteo Renzi. Ma la via è stretta.

Da Forza Italia, Silvio Berlusconi chiude a qualsiasi trattativa. "La strada maestra è una sola: rimettere alla saggezza politica e all'autorevolezza istituzionale del Capo dello Stato di indicare la

soluzione della crisi, attraverso un nuovo Governo che rappresenti

l'unitá sostanziale del Paese in un momento di emergenza oppure

restituire la parola agli italiani - sottolinea il Cavaliere -. Mi auguro

che il Presidente del Consiglio sia consapevole dell'ineludibilitá di

questa strada".

"Chi è il problema non può essere la soluzione. Non è una questione personale ma di affidabilità politica", sottolinea però il ministro per lo Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli in merito a una possibile riapertura di dialogo con Renzi. Il capo politico del M5S, Vito Crimi, peerò, rilancia con Conte e assicura che "come sempre ci assumeremo le nostre responsabilità, avendo come riferimento il bene dei cittadini, e ci faremo garanti dei passaggi delicati che attendono la nostra Repubblica". Il punto in casa Cinque Stelle verrà fatto stasera nell'assemblea dei gruppi, convocata per le 21h00.

La strada, riferiscono fonti dem, dopo aver preso atto che i numeri non ci sono, "è quella indicata dal segretario Zingaretti e dal vicesegretario Orlando in queste ore e passa per un Governo autorevole, europeista e in grado di affrontare i problemi facendo un appello alla responsabilità a tutti".

"Vado avanti con determinazione per soluzioni di alto respiro e credibili. Credo che un Governo con un'agenda breve e di contenuti concreti, nell'interesse del Paese, può presentarsi con Conte, che è il punto di equilibrio più avanzato, e raccogliere il consenso. È lo sforzo di queste ore", ha fatto sapere il segretario del Pd, Nicola Zingaretti.

Il pallino, quindi, è ora nelle mani di Renzi. Italia Viva non voterà a favore della della relazione del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. "Non abbiamo posto veti su Conte, non si mettano veti su di noi. Il governo si dimetta formalmente, noi saremo disponibili per dialogare sul futuro del Paese. Si poteva già fare due settimane fa, invece si è perso tempo", ha fatto sapere l'ex sottosegretario di Italia Vita Ivan Scalfarotto.

Qualcuno, come il sottosegretario agli Esteri e presidente del Maie, senatore Riccardo Merlo, sostiene che non si arriverà al voto sulla relazione di Bonafede giovedì, "si troverà una soluzione alternativa". Conte potrebbe dimettersi prima, ricevere un nuovo incarico, e avviare le consultazioni per il ter. Il quadro sarà più chiaro tra domani e mercoledì e l'incognita è la posizione finale del Movimento sulla ripresa di dialogo con Italia Viva.

gug

guglielmo.valia@mfdowjones.it

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January 25, 2021 12:58 ET (17:58 GMT)