ROMA (MF-DJ)--Le parti sociali siano coinvolte nella governance del Pnrr per l'attuazione del Recovery Plan. La richiesta arriva da Confindustria che, prima di entrare nel merito del Piano, nel primo incontro con il Governo, ha posto quattro questioni prioritarie inerenti il metodo. A ispirarle, fanno sapere da viale dell'Astronomia, è esclusivamente l'interesse nazionale affinchè il Pnrr, un'occasione storica e irripetibile per il Paese, raggiunga la massima efficacia.

Alla riunione, presieduta dal premier Giuseppe Conte, ha partecipato in videoconferenza il numero uno degli industriali, Carlo Bonomi; per il Governo hanno preso parte i ministri: Stefano Patuanelli, Roberto Gualtieri, Fabiana Dadone, Peppe Provenzano, Nunzia Catalfo, Paola Pisano ed Enzo Amendola.

La prima osservazione di Confindustria riguarda la mancata conformitá con le linee guida indicate dalla Ue e aggiornate venerdì scorso a seguito della consultazione tra Commissione, Governi e Parlamento Europeo. Le linee guida prescrivono infatti, in maniera puntuale, che ogni riforma strutturale e linea di intervento delle 6 missioni strutturali venga declinata secondo una stima precisa degli obiettivi quantitativi che si intende ottenere rispetto alle risorse impegnate.

Questo perchè la Commissione stessa possa verificarne l'attuazione, sia

nell'arco della durata del Piano che negli step intermedi, scongiurando

così il rischio di revoca dei fondi o, peggio ancora, la restituzione. Le

riforme strutturali, infatti, devono essere quelle indicate da anni nelle

raccomandazioni periodiche all'Italia, quindi prima di tutto quelle del

mercato del lavoro, della PA e della giustizia e ogni intervento va

progettato seguendo questa metodologia.

Inoltre, la linea d'azione deve essere plausibile, alla luce dei

risultati ottenuti dall'Italia negli anni precedenti con interventi nello

stesso settore, e congruo rispetto ai principali effetti di sostenibilitá

sociale, ambientale e al quadro generale di finanza pubblica. Poichè,

allo stato attuale, nel Pnrr trasmesso al Parlamento non ha riscontrato questa corrispondenza, Confindustria ha chiesto al Governo di

procedere ad un affinamento del Piano per comprenderne gli effettivi

impatti sul Pil.

La seconda osservazione degli industriali è un effetto della prima

poichè, in assenza di un quadro generale di prioritá, compatibilitá e

obiettivi, ogni valutazione rischia di ridursi ad una mera somma di

richieste, in nome dei diversi interessi economici e sociali.

Senza una stima chiara degli obiettivi sull'aumento dei tassi di

occupazione - a partire da giovani e donne sulla diminuzione dei Neet,

sull'aumento dei laureati, sulla diminuzione dei gap territoriali e di

genere - non è possibile - per gli industriali - esprimere un parere sull'allocazione complessiva di risorse destinate agli obiettivi di sostenibilitá sociale e di crescita della produttivitá.

La terza osservazione riguarda i temi che hanno un grande impatto sulla

vita delle imprese. Lo scorso luglio Confindustria ha trasmesso al Governo una proposta dettagliata che coniuga, in un unico obiettivo, la riforma degli ammortizzatori sociali e quella delle politiche attive del lavoro, aprendo al coinvolgimento delle Agenzie private. L'obiettivo della proposta è la valorizzazione del capitale umano e l'aumento

dell'occupabilitá, attraverso il potenziamento dell'assegno di

ricollocazione e il contratto di espansione.

La scelta che si riscontra nel Piano, invece, sottolinea la nota, non

solo sembra essere quella di basarsi ancora essenzialmente sui Centri

Pubblici per l'Impiego, ma, soprattutto, non viene indicata la direzione

che il Governo intende intraprendere sulla riforma degli ammortizzatori

sociali.

Altro capitolo essenziale per Confindustria è quello delle

Infrastrutture. Prima di esprimersi sull'allocazione delle risorse,

occorre chiarire il gap delle 35 misure attuative non ancora emanate e dei ripetuti interventi su tale materia fino al Decreto-legge Semplificazioni. Specie in questo ambito, infatti, l'efficacia dell'assetto organizzativo e la profonda revisione delle procedure della PA, al momento non declinate, risulta determinante.

La quarta osservazione è di ordine trasversale e riguarda, appunto, la

governance necessaria per una puntuale ed efficiente realizzazione del

Piano, ad oggi non ancora delineata, che a nostro avviso dovrebbe

prevedere modalitá di confronto strutturato e continuativo con le parti

sociali e un loro coinvolgimento lungo tutto il processo di esecuzione dei progetti.

Confindustria ha manifestato, infine, la piena disponibilitá a continuare su questa metodologia di confronto al fine di rendere efficace e credibile il Pnrr nell'interesse del Paese.

"Questo non è un piano del Governo ma del sistema-Italia, quindi deve essere ampiamente condiviso e costituire le basi per ricostruire e trasformare il Paese garantendo una robusta ripresa, una piú efficace resilienza e la realizzazione delle riforme che valgano a superare le carenze strutturali del Paese e a migliorarne la competitivitá", avrebbe detto, a quanto si apprende, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel corso dell'incontro, sottolineando che "dobbiamo affrontare questa sfida, tra le piú importanti dal secondo dopoguerra, con spirito di intrapresa comune".

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guglielmo.valia@mfdowjones.it

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January 25, 2021 09:01 ET (14:01 GMT)