ROMA (MF-DJ)--La soluzione che sblocca l'impasse sull'elezione del tredicesimo presidente della Repubblica "può essere vicina". A dirlo è stato il segretario della Lega Matteo Salvini.

"Lavoro con fiducia, serietá e ottimismo. La soluzione può essere vicina", ha affermato Salvini che proprio oggi pomeriggio ha convocato una riunione con i governatori, con i vertici del partito e con i gruppi parlamentari. In effetti, anche la terza votazione del prossimo capo dello Stato oggi si è conclusa con una fumata nera. Il voto non ha infatti portato a una convergenza su un nome e si sono registrate 412 schede bianche. Il nome piú votato è stato quello di Sergio Mattarella, con 125 preferenze, seguito da Guido Crosetto (114 voti), Paolo Maddalena (61 voti) e Pier Ferdinando Casini (52 voti). La quarta votazione per l'elezione del presidente della Repubblica prenderá il via domani alle 11h00 e, come è noto, da domani servirá la maggioranza assoluta, ovvero 505 voti.

Le trattative tra i partiti stanno proseguendo, ma sul nome non c'è ancora un'intesa. Anzi, l'ipotesi di candidare l'attuale presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati paventata dal centrodestra viene vista molto male da tutto il centrosinistra e potrebbe addirittura essere il punto di rottura dell'intera maggioranza di governo. "Proporre la candidatura della seconda carica dello Stato, insieme all'opposizione, contro i propri alleati di governo sarebbe un'operazione mai vista nella storia del Quirinale. Assurda e incomprensibile. Rappresenterebbe, in sintesi, il modo piú diretto per far saltare tutto", ha scritto su Twitter Letta che proprio su questo tema ha avuto un incontro con il leader di Italia Viva, Matteo Renzi. I due si sono trovati d'accordo a non appoggiare eventuali candidature che dividono la maggioranza e quindi sulla necessitá di evitare nomi che mettano a rischio la coalizione che sostiene il governo. Della stessa opinione si era già mostrato il presidente del M5S. "Mettere in gioco una carica istituzionale senza una

soluzione condivisa sarebbe un grande errore per il centrodestra, un

grande sgarbo istituzionale nei confronti della presidenza del Senato", ha detto Conte invitando il centrodestra "a trovare un metodo e a

lavorare in modo condiviso senza nessuna iniziativa che metta a rischio le istituzioni".

Intanto, sempre in casa 5S è Beppe Grillo che fa sentire la sua voce. Nel corso del programma di Enrico Mentana, su La7, il fondatore del M5S ha affermato che sarebbe favorevole sia alla permanenza di Mario Draghi alla guida del governo sia alla ricerca di un nome super partes e autorevole per il Quirinale. Sull'eventuale trasloco dell'attuale premier da palazzo Chigi al Quirinale si era espresso anche Conte poco prima confermando il totale sostegno del M5S al premier. "Il Movimento dice sì al nome di Mario Draghi ma come capo del governo", ha affermato

Conte. La rosa dei nomi del centrodestra, composta da Letizia Moratti, Carlo Nordio e Marcello Pera, è ormai superata e solo domani si capirà meglio quali carte tireranno fuori i vari partiti.

alu

fine

MF-DJ NEWS

2618:00 gen 2022


(END) Dow Jones Newswires

January 26, 2022 12:00 ET (17:00 GMT)