ROMA (MF-DJ)--Gli incentivi devono essere selettivi, piú si mira al

target e piú funzionano bene, altrimenti si rischia di sprecare risorse.

"Questo è il momento di mettere in campo interventi contro la precarietá

ed i salari bassi e poi occorre favorire l'occupazione di donne e giovani.Perchè la crescita c'è ed è forte, ma deve essere inclusiva".

Lo ha detto alla Stampa il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico,

aggiungendo che tutti i dati economici "sono positivi. E lo riscontriamo

nelle entrate contributive, che per noi sono un pò il termometro

dell'andamento dell'economia, salite dell'8%, circa 9 miliardi in piú

rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Oltre a questo abbiamo un

dato molto importante sugli occupati, cresciuti complessivamente quasi di

un milione in piú rispetto al primo semestre 2020 e cresciuti anche

rispetto al 2019, e poi c'è il dato sul Pil che ormai è certo viaggia al

6%. I dati aggregati sono certamente buoni, poi certo anche noi notiamo

che ci sono molte assunzioni a tempo determinato e disuguaglianze di

genere che permangono, come l'alta incidenza di part-time per le donne".

Anche i contratti di somministrazione stanno crescendo molto: la

precarizzazione sta aumentando anzichè calare. "Una delle ragioni può

essere la sospensione del Decreto dignitá che nel 2019 aveva operato con

molta evidenza nel ricomporre il mercato del lavoro a favore del tempo

indeterminato e che nel 2021 il legislatore ha deciso invece di sospendere fino al settembre 2022 a causa della pandemia -ha continuato- Anche per questo nonostante la ripartenza cresce l'occupazione a termine e purtroppo permangono le disuguaglianze, e le disparitá di genere pure.

Appena possibile sará necessario favorire la stabilitá dei lavoratori,

anche con incentivi mirati, perchè se dobbiamo crescere come stiamo

facendo ora, è bene che la crescita sia per tutti".

Quanto al salario minimo, ha spiegato Tridico, "se considerassimo come

soglia un valore intorno ai 9 euro lordi sarebbe coerente con quanto

suggerito da una direttiva Ue dell'anno scorso. Molti studi provano come

il salario minimo sopra una certa soglia aumenti la produttivitá, perchè

spinge verso investimenti capital intensive e una piú efficiente

allocazione del lavoro, non fa aumentare la disoccupazione e fa diminuire

il lavoro povero. Non è da trascurare l'impatto sulla qualitá della vita

e la salute, in particolare dei bambini, oltre che su un maggior gettito

per la finanza pubblica".

Tridico ha poi messo in evidenza la necessitá di "occuparsi di giovani

e donne che dovrebbero essere sempre piú incentivati nel mercato del

lavoro. In questo caso gli strumenti sono molti ma si rivolgono sempre a

platee ristrette mentre occorrerebbe alleggerire i criteri di accesso a

decontribuzione donna e decontribuzione giovani giá introdotti in passato

per rendere queste misure piú efficaci. E poi servirebbe piú attenzione

alle giovani madri".

Per i giovani "si può immaginare un modello simile facendo riscattare

la laurea in maniera gratuita oppure maggiorando il loro coefficiente di

trasformazione per periodi legati alla formazione, o ancora riprendendo

un'idea che prima della pandemia era molto citata ovvero introdurre la

pensione di garanzia per evitare pensioni povere, in futuro".

Quanto alla riforma della previdenza, "la mia proposta di pensione

flessibile (e sostenibile) resta l'uscita a 63 anni col calcolo della sola quota contributiva con la restante quota retributiva che scatta a 67. Poi vedo che lo studio appena concluso da parte della commissione istituita dal Ministero del Lavoro, a cui anche l'Inps ha fornito un importante contributo, va nella giusta direzione ed approfondisce il tema delle categorie gravose a cui estendere l'Ape sociale".

Sul reddito di cittadinanza, "mi augurerei" che con la ripresa "perdesse importanza perchè significherebbe che la povertá diminuisce". L'Rdc "è un reddito minimo. Un trasferimento di risorse ai due decimi piú poveri della distribuzione del reddito. Oltre 3 milioni di persone. È un

dividendo sociale che lo Stato assicura a tutti i cittadini perchè

considera che sotto una certa soglia non si può vivere. È uno strumento

di contrasto della povertá a cui però è necessario affiancare progetti

e processi di inclusione e di formazione. L'Rdc va reso piú inclusivo",

ha concluso.

vs

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September 23, 2021 05:02 ET (09:02 GMT)