ROMA (MF-DJ)--Potrebbe tenersi già oggi il nuovo confronto tra il

governo italiano e la commissaria Ue alla concorrenza Margrethe Vestager

sul futuro di Ita, la newco a trazione pubblica che dovrebbe succedere ad

Alitalia. Lo scrive Mf sottolineando che, abbandonati i propositi più bellicosi, sconsigliabili nell'imminenza del verdetto Ue sugli aiuti di Stato per 1,3 miliardi di euro, il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti è pronto a presentare il piano B (predisposto assieme ai colleghi dell'Economia Daniele Franco e dei Trasporti Enrico Giovannini e con il management della newco), che prevede l'affitto dei rami di azienda handling e manutenzione da parte di Ita. Non sembrano esserci impedimenti da parte europea sul trasferimento diretto del ramo volo alla newco Ita, senza passare per la gara, ma resta il grosso ostacolo degli slot di Linate: preziosi per la newco, di troppo per Bruxelles. Ed è su questo fronte quindi che si prevede la trattativa più dura. Certamente non ha aiutato a distendere il clima la maggiore disponibilitá dimostrata da Bruxelles nei confronti di Air France, che sta per beneficiare di un aiuto di altri 5 miliardi di euro dallo Stato

francese.

La compagnia d'Oltralpe aveva già ricevuto una stampella da 7 miliardi

di euro nel 2020, nel pieno della crisi Covid. Proprio oggi il board di

Air France, che si è riunito ieri, dovrebbe comunicare come utilizzerá

il nuovo aiuto pubblico, che dovrebbe andare a sostenere un aumento di

capitale. Come contropartita per la seconda tranche di aiuti la

Commissione ha chiesto a Parigi di cedere 24 slot nell'aeroporto di Orly,

ma l'Eliseo si è opposto sostenendo che ciò causerebbe una flessione del

7% della capacitá di Air France nel secondo scalo parigino e che andrebbe

a beneficio soltanto delle compagnie low cost. Sono le stesse ragioni

opposte da Ita e dal governo in relazione agli slot di Linate, ma quelle

francesi sono state accolte con una riduzione (non comunicata ufficialmente) degli slot da cedere e con un accordo che il governo ha

definito "proporzionale". La disparitá di trattamento sugli aiuti è

stata spiegata da Bruxelles con il fatto che le difficoltá di Alitalia

risalgono a prima della crisi-Covid. Secondo stime ufficiose, nel corso

del 2020 la compagnia italiana avrebbe perso circa 750 milioni di euro, ma il risultato non si distanzia molto da quello pre-Covid del 2019, quando registrò un rosso di circa 620 milioni di euro.

Sulla richiesta dell'Ue di cedere completamente sul mercato il settore dell'handling, l'esecutivo -scrive Il Messaggero- cercherà di ottenere almeno la possibilità di consentire a Ita l'auto produzione dei servizi di terra a Fiumicino e Milano. Insomma, di salvare qualcosa per gestire in proprio un minimo di attività. Il perimetro attuale di oltre 2.800 dipendenti si potrebbe ridurre così a poco piú di 700-800. Discorso ancora piú complesso per la manutenzione che la Ue vorrebbe fuori dalla newco e sul quale si sta trattando per arrivare a un punto d'incontro. Probabilmente anche qui il perimetro dagli attuali 1.700 dipendenti scenderá a 700. Il resto dovrà trovare una nuova collocazione o essere assorbito da altre società. Tagli pesanti anche allo staff amministrativo. Per marcare, come vuole sempre la Ue, la discontinuitá con il passato. Gli esuberi sarebbero in sostanza circa 6 mila rispetto agli 11 mila dipendenti di Alitalia.

L'organico con cui proverà a partire Ita, secondo fonti autorevoli citate dal quotidiano, dovrebbe oscillare, almeno in una prima fase, tra 4.500 e 4.700 dipendenti, con oltre 55 aerei. Sempre che Bruxelles non imponga sacrifici ancora piú duri. Di fatto l'urgenza, al di lá della chiusura del negoziato in corso, è quella da un lato di pagare gli stipendi il prossimo mese, iniziando un nuovo percorso con Ita, e, dall'altro, evitare di portare i libri in tribunale. In pratica solo acquisendo personale da Alitalia, la newco può partire e, parallelamente, solo così possono entrare in cassa risorse finanziarie utili alla vecchia compagnia di bandiera per andare avanti con una gestione ordinata e in bonis.

Piloti e assistenti di volo saranno i meno penalizzati, almeno in teoria, visto che Ita ne assumerà un numero congruo per far fonte alla stagione summer alle porte e, si spera, per affrontare l'autunno con una

politica commerciale aggressiva sul lungo raggio. Ma ovviamente l'ultima

parola spetterá ora a Bruxelles che si trova ad un bivio: accettare un

compromesso o andare incontro ad un clamoroso strappo con l'Italia.

vs

(END) Dow Jones Newswires

April 06, 2021 05:01 ET (09:01 GMT)