MILANO (MF-DJ)--In una fase in cui la redditivitá è ai minimi e i costi sono elevati il consolidamento bancario può aiutare le banche ad affrontare le sfide di lungo termine. Raggiungere un accordo di successo tra due operatori, tuttavia, non è semplice, richiede tempo ed è un processo costoso: ecco spiegato l'immobilismo cui stiamo assistendo dalla fine della crisi finanziaria. Il processo, tuttavia, dev'essere guidato dal mercato e la Bce sará neutrale sui singoli progetti, tenendo come driver la sostenibilitá e la profittabilitá delle nuove realtá nate dalla fusione nel lungo periodo. E per non essere d'intralcio a eventuali operazioni ha deciso, di recente, di non alzare i requisiti patrimoniali di secondo pilastro.

A spiegarlo è stato Edouard Fernandez-Bollo, membro del Supervisory Board della Bce, in una lecture all'Universitá di Bologna. "Troppe banche europee hanno bassi profitti e costi elevati. Ciò compromette la resilienza del nostro settore bancario e quindi la stabilitá del nostro sistema finanziario. Il consolidamento può aiutare: consentendo gli investimenti, sbloccando le economie di scala e agevolando la diversificazione, il consolidamento dovrebbe aiutare le banche a prepararsi ad affrontare le sfide a lungo termine, siano esse quelle piú immediate poste dalla pandemia o quelle a lungo termine che emergeranno quando la digitalizzazione cambierá irreversibilmente le preferenze dei clienti, e con esse il panorama bancario".

"Tuttavia, il consolidamento nel settore bancario dell'area dell'euro ha proceduto in modo lento dalla fine della crisi finanziaria globale. Ciò è dovuto sia alle sfide generali legate ai progetti di M&A, sia ad alcuni impedimenti specifici che permangono a livello europeo. Ma in attesa di progressi legislativi in questo settore, la Bce è andata avanti nel chiarire il suo approccio di vigilanza ai progetti di consolidamento.

Questi riguardano la proiezione del futuro. Richiedono lungimiranza e una visione chiara di ciò che le persone si aspetteranno dalle banche nei prossimi anni, quando voi, giovani europei, diventerete il loro principale cliente".

L'esperto si è quindi soffermato sulle lungaggini del processo. "Alcune banche europee non sono sufficientemente redditizie, efficienti in termini di costi o digitalizzate e, in teoria, il consolidamento potrebbe aiutare a risolvere questo problema. Allora perchè non ne abbiamo visto molto nell'ultimo decennio? La risposta ovvia è che il consolidamento non è un processo facile e spesso occorrono molti tentativi falliti per concludere un accordo di successo. Qualsiasi impresa di consolidamento è un progetto dispendioso in termini di risorse e tempo per le banche coinvolte. La parte acquirente deve dedicare molto tempo alla raccolta di tutte le informazioni necessarie sull'altra parte, studiando il proprio modello di business e comprendendo quali metriche sono le piú rilevanti per valutare la fattibilitá di un accordo", precisa Bollo.

"Inoltre, cercare di migliorare la posizione di mercato di qualsiasi banca è attualmente un progetto intrinsecamente impegnativo nella maggior parte dell'Europa. Diversi settori bancari nazionali sono giá altamente concentrati, lasciando uno spazio molto limitato per un ulteriore consolidamento. Questi sono anche mercati maturi in cui c'è una pressione strutturale sulla redditivitá delle banche, quindi non ci sono molte opportunitá per concludere affari redditizi. In alcuni casi, le difficoltá nel valutare il valore intrinseco dell'attivitá bancaria hanno probabilmente scoraggiato le offerte, poichè i costi di consolidamento (come gli oneri di ristrutturazione) sembrano difficili da assorbire senza raccogliere nuovo e costoso capitale, che potrebbe diluire gli azionisti esistenti".

Piú complicate ancora le fusioni tra banche di diversi stati Ue.

"Sebbene il quadro normativo europeo sia diventato molto piú armonizzato dalla creazione dell'unione bancaria nel 2014, permangono ancora notevoli impedimenti normativi alle fusioni transfrontaliere".

Sebbene l'authority non debba spingere gli operatori ad aggregarsi intende non essere di ostacolo. "La Bce non penalizzerá i piani di integrazione credibili fissando requisiti patrimoniali di secondo pilastro piú elevati. Intendiamo inoltre fornire agli enti coinvolti un'indicazione dei livelli patrimoniali che la banca combinata dovrá mantenere, il prima possibile nel processo, e ancora in fase di applicazione".

cce

claudia.cervini@mfdowjones.it

MF-DJ NEWS

1115:01 giu 2021

(END) Dow Jones Newswires

June 11, 2021 09:01 ET (13:01 GMT)