MILANO (MF-DJ)--L'azionario resta l'asset preferito dagli investitori e le Borse consolidano il trend positivo: Milano +0,12%, Francoforte +0,3%, Londra +0,3%, Parigi +0,65%.

Se ieri era stata Goldman Sachs a definire l'azionario l'asset class "con il profilo rischio/rendimento piú interessante", continuano i pareri positivi degli esperti sull'equity, sostenuti dai dati macro in crescita.

Alla vigilia avevano catturato l'attenzione degli investitori i dati Usa decisamente migliori delle attese sulle vendite al dettaglio a marzo e sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, mentre oggi il focus è stato "sui dati sul Pil cinese del primo trimestre, che ha mostrato come l'economia sia cresciuta del 18,3% su base annua e dello 0,6% su base trimestrale", sottolinea Michael Hewson, Chief Market Analyst di CMC Markets.

L'esperto rileva come i dati cinesi vadano "posti in un contesto in cui un anno fa l'economia cinese era in contrazione per via del fatto che il Paese fosse in lockdown". La performance resta comunque "impressionante, con i consumi cinesi che appaiono particolarmente forti", aggiunge l'analista. A marzo in Cina le vendite al dettaglio sono salite del 34,2% a/a, a fronte del +27,2% atteso.

In generale, "meglio le azioni dei bond, meglio i crediti dei governativi. I rendimenti dei bond, dopo la pausa in corso, riprenderanno a salire, ma per quest'anno il piú è fatto", segnala Alessandro Fugnoli, strategist di Kairos Partners.

"Il consensus di mercato è ancora nettamente favorevole alle azioni e il Covid non è piú la prima preoccupazione degli investitori. Il mercato può proseguire indisturbato la sua corsa, a patto che i tassi restino stabili", commenta Paolo Mauri Brusa, gestore del team Multi Asset Italia di GAM (Italia) SGR.

L'esperto sottolinea come dal Global Fund Manager Survey di Bank of America (che raccoglie ogni mese le opinioni di mercato di oltre 200 gestori in tutto il mondo) di aprile sia "emerso che il Covid-19, dopo ben 11 mesi in vetta alla classifica dei maggiori rischi percepiti dagli operatori, oggi viene citato solo dal 15% degli intervistati, preceduto da taper tantrum da parte della Fed, aumento dell'inflazione e aumento della pressione fiscale. Il dato piú significativo, però, è il sovrappeso sul comparto azionario di oltre il 60% dei gestori, un dato vicino ai massimi assoluti dal 2001".

"La visione generale che se ne ricava", aggiunge il gestore, "è che, nonostante la corsa impetuosa dei listini dai minimi di marzo 2020, ci troviamo ancora in un bull market, seppur in uno stadio avanzato. Solo il 7% dei partecipanti pensa, infatti, che il mercato si trovi in una fase di bolla speculativa. Le continue rassicurazioni di Powell sul mantenimento delle politiche espansive da parte della Fed e sulla temporaneitá di eventuali spinte inflattive hanno frenato l'aumento dei rendimenti del Treasury. I listini azionari americani, nel contempo, hanno segnato nuovi massimi in queste ultime settimane, confermando che il livello attuale dei tassi non rappresenta un problema, a patto che il trend non torni ad essere al rialzo. Solo se il decennale americano dovesse raggiungere il 2%, le possibilitá di incappare in una vera correzione, oggi considerate superiori al 10%, si farebbero decisamente piú concrete. Per il momento quindi, non ci sono dati tali da far intravedere inversioni di tendenza".

"L'unico cambiamento degno di nota (oltre alla flessione dell'azionario cinese) è il recente riposizionamento degli operatori dalle small cap e dai settori value, che avevano guidato i listini a partire da novembre, nuovamente verso large cap e settore tecnologico. Il consensus di mercato, però, non è cambiato. Il costo del capitale non è mai stato così basso (lo spread del credito Investment Grade americano a 97 punti base è ai minimi storici) e la Federal Reserve sta dicendo a chiunque voglia ascoltarla che i rialzi dei tassi di interesse non arriveranno tanto presto. Se a questo aggiungiamo il programma di spese per infrastrutture di Biden da 3000 miliardi, dovremmo assistere nei prossimi trimestri a una vigorosa ripresa degli investimenti aziendali (capex), in particolare nei settori industriali e nelle aziende medio piccole che hanno mantenuto, o intendono riportare, la produzione in patria. Questo sará di grande supporto alla crescita, non solo americana, e dovrebbe consentire un prolungamento del bull market in atto, sempre che l'inflazione non si metta di traverso", conclude, l'esperto.

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April 16, 2021 05:01 ET (09:01 GMT)