ROMA (MF-DJ)--Il rimbalzo messo a segno a febbraio dalle vendite al dettaglio non e' sufficiente per la ripresa del settore. Questa l'opinione di Confesercenti, dopo i dati resi noti dall'Istat.

"Con le zone rosse il commercio al dettaglio va a picco. La lettura dei dati Istat sulle vendite di febbraio conferma, ancora una volta purtroppo, la drammaticitá della situazione per le imprese del commercio, sfociata proprio in questi giorni nella protesta diffusa organizzata da Confesercenti in tutte le regioni d'Italia. Nonostante il recupero sul dato di gennaio, infatti, il confronto con febbraio dello scorso anno, ed ancora di piú col primo bimestre in cui il lockdown non era ancora operativo, è impietoso: una caduta verticale delle vendite in volume di quasi l'8% nei primi due mesi di quest'anno", spiega Confesercenti.

La situazione è "particolarmente grave per il comparto non alimentare (-12,4% in volume nel bimestre gennaio-febbraio) e per le imprese operanti su piccole superfici: - 12,3% la media e - 16% il non alimentare in volume, secondo le nostre stime. Significativa anche la caduta del commercio al di fuori dei negozi, che include quello su aree pubbliche: un crollo, in volume, di quasi 14 punti", sottolinea Confesercenti, precisando che "prosegue imperterrito il galoppo dell'online, che mette a segno un incremento mensile di quasi il 36% rispetto a febbraio scorso, continuando ad erodere risorse e quote di mercato".

"Le limitazioni imposte in quasi quattrocento giorni di restrizioni hanno trasferito milioni di consumi sull'online e stremato gli esercizi di vicinato: sará difficile, con queste prospettive, mantenere per il futuro il patrimonio capillare rappresentato dalle imprese sui nostri territori", spiega Confesercenti aggiungendo che "occorrono sostegni adeguati alle perdite realmente subite e ai costi fissi sostenuti insieme a misure mirate per il credito e soprattutto una pianificazione per permettere alle attivitá di ripartire, quanto prima, in sicurezza".

Anche Confcommercio sottolinea che il dato sulle vendite di febbraio "è un pò migliore delle attese e questo suggerisce l'ipotesi che la molla della ripresa trainata dai consumi, una volta che la pandemia sará domata, potrebbe realmente scattare, sebbene permangano incertezze sull'entitá della ripartenza. Restano particolarmente gravi, infatti, le condizioni del commercio tradizionale, sostanzialmente escluso dal rimbalzo statistico nel confronto con i mesi del 2020 non toccati dalla pandemia".

Confcommercio sottolinea come si conferma inoltre "l'orientamento degli

acquisti verso il potenziamento delle dotazioni di tecnologia e beni

durevoli per il benessere fruito in casa. Trasversalmente a tutto questo,

il commercio elettronico vive una storia a sè, costituendo una sfida

ineludibile per il futuro commercio piú tradizionale, al quale toglierá

parte del flusso di domanda di beni anche quando recupererá il terreno

perso sul fronte dei servizi".

liv

(END) Dow Jones Newswires

April 09, 2021 12:15 ET (16:15 GMT)