MILANO (MF-DJ)--Dopo il forte rimbalzo del 2021, il Pil italiano ha mantenuto un solido slancio nel 2022, grazie soprattutto ai trend favorevoli del primo semestre e dell'estate. L'ultimo dato trimestrale sulla crescita del Pil italiano indica un'espansione dello 0,5% t/t nel terzo trimestre dello scorso anno (+2,6% a/a). Tuttavia "notiamo anche i primi segnali di un rallentamento economico attribuibile al dilagare dei prezzi dell'energia per imprese e famiglie".

Lo affermano gli analisti di Mediobanca Securities nel loro outlook 2023 sull'Italia. Gli esperti notano una produzione industriale in calo nel terzo trimestre, un costante deterioramento della fiducia dei consumatori e delle imprese dal secondo semestre del 2021 e Pmi in contrazione da luglio.

D'altra parte, il tasso di disoccupazione è in costante calo (inferiore all'8%, vicino ai minimi del 2010, con l'occupazione al di sopra del livello pre-Covid) e il tasso di risparmio è superiore all'inflazione.

Le ultime previsioni del Governo (novembre 2022) ipotizzano una crescita del Pil dello 0,6% nel 2023, al di sopra delle ultime proiezioni elaborate dalle principali istituzioni, che hanno gradualmente spostato le loro aspettative verso uno scenario di recessione per quest'anno.

Il rendimento a 10 anni dell'Italia si è stabilizzato vicino al 4,2%, 130 punti base circa al di sopra del livello del 2021, riflettendo gli impatti della politica restrittiva della Bce. Lo spread sovrano rispetto al Bund a 10 anni rimane vicino a 200 pb, in linea con la media del 2018-22.

"Sebbene l'aumento dei rendimenti si sia riflesso nelle recenti emissioni di debito, riteniamo che l'aumento del costo di finanziamento dovrebbe avere un ruolo marginale nel profilo di rischio del debito italiano", puntualizzano gli analisti.

"In un contesto incerto e con un margine di manovra limitato sul fronte fiscale, il Pnrr rimane il motore di crescita dell'Italia per gli anni a venire, sebbene l'inflazione dei costi e la crisi energetica stiano gravando sempre piú sull'esecuzione dei progetti, limitando la visibilitá sulla puntuale realizzazione del piano. Secondo il calendario rivisto, nel 2023 gli investimenti del Pnrr dovrebbero rappresentare circa il 2% del Pil, con un ulteriore 1% del Pil derivante dalle misure della Legge di Bilancio", spiegano da Mediobanca Securities.

In questo contesto, MB ha scelto le sue top pick per il 2023 a piazza Affari. Si tratta di Unicredit, Poste I., Bper, Enel, Stellantis, B.Unicem e Inwit. Tra le mid e small cap, la preferenza degli analisti va ad Ariston, Bff, Danieli, Rai Way, Salcef, SeSa.

alb/pl


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January 13, 2023 09:00 ET (14:00 GMT)