MILANO (MF-DJ)--Vendite da rally del gas sull'azionario europeo: Milano -2,43%, Francoforte -2,74%, Parigi -1,93%.

Giá venerdì Wall Street, positiva in avvio, aveva accelerato al ribasso, chiudendo in calo (-1,07% il Dow Jones), condizionata dalla notizia del prolungarsi dello stop di Nord Stream 1. L'equity americano aveva dunque archiviato la terza settimana consecutiva di ribassi.

Nell'ottava l'S&P 500 ha ceduto il 3,3%, nelle ultime tre settimane il ribasso è dell'8,3%. Il Nasdaq Composite è sceso per la sesta seduta consecutiva (-4,2% nella settimana), la serie piú lunga di cali da agosto 2019. Il Dow Jones, venerdì in ribasso dell'1,07%, nella settimana ha ceduto il 3%.

A farla da padrone sul sentiment di mercato e sui cambi è il rally del gas (+24% i future europei): "i rialzi odierni sul gas generano nuove pressioni sull'euro, con il cambio euro-dollaro che scivola sui nuovi minimi degli ultimi 20 anni, esacerbando le preoccupazioni soprattutto in termini di inflazione importata (soprattutto per quella energetica) e creando nuovi grattacapi per alcuni settori. Russia che in Europa gioca un ruolo fondamentale sull'evoluzione del cambio, grazie alle sue pressioni sul gas. Con una correlazione a 30 periodi di quasi il -0,8 tra il paniere dell'euro e i future sul gas europeo Ttf, gli investitori non possono non tenere in considerazione l'evoluzione della materia prima", segnala Gabriel Debach, market analyst di eToro.

Il balzo del gas, poi, complica ulteriormente la vita alla Bce, che si riunirá giovedì. Le quotazioni del gas, infatti, incidono sull'andamento dell'inflazione in un modo che non rientra nella disponibilitá di azione dell'istituto centrale, che si trova sempre piú alle strette tra costo della vita elevato da un lato e recessione in arrivo dall'altro.

I dati macro europei di oggi non sono confortanti: l'indice Pmi composito dell'Eurozona, nella lettura finale di agosto, si è attestato a 48,9 punti dai 49,9 di luglio, sui minimi da 18 mesi. Il dato è inferiore al preliminare e al consenso, a 49,2 punti. L'indice finale relativo al settore dei servizi è invece sceso a 49,8 punti rispetto ai 51,2 del mese precedente, anche in questo caso sotto al preliminare e al consenso a 50,2 punti.

Ancora in tema di politica monetaria, la Bce non sará l'unica banca centrale questa settimana ad annunciare le sue decisioni. Domani sará il turno della Reserve Bank of Australia, mercoledì quello della Bank of Canada.

La banca centrale australiana viene da quattro aumenti consecutivi dei tassi (da 50 punti base per le ultime tre riunioni) e il mercato si aspetta un altro aumento da 50 punti base. Quanto alla Bank of Canada, a luglio aveva sorpreso i mercati con un rialzo dei tassi da 100 punti base; le attese per mercoledì sono per un aumento da 75 pb.

pl

paola.longo@mfdowjones.it


(END) Dow Jones Newswires

September 05, 2022 04:58 ET (08:58 GMT)