ROMA (MF-DJ)--"Il dato dell'Ue sull'evasione si riferisce al 2020 e ci consegna questo primato negativo negli ultimi 10 anni. Chi ha governato negli ultimi 11 anni, soprattutto la sinistra, dovrebbe interrogarsi su questo dato e prendere atto che le cure anti-evasione che declama quando è all'opposizione falliscono miseramente quando è in maggioranza, al punto da raggiungere questi primati negativi in Europa". In un'intervista a Radio Anch'io il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Tommaso Foti, respinge le accuse al governo di favorire l'evasione fiscale e butta la palla nel campo delle attuali opposizioni, e quindi del centrosinistra, che hanno però governato il Paese negli ultimi 10 anni.

Se il primato dell'Italia sull'evasione fiscale, decisamente non lusinghiero, prima era solo ufficioso, ieri è stato reso noto dall'Ue che ha richiamato il nostro Paese lanciando un vero e proprio allarme su un dato in particolare. Ogni anno l'Iva non riscossa supera i 26 miliardi di euro. In Francia, la quota ammonta a circa la metà, 14 miliardi. E in Germania a 11 miliardi. Una differenza significativa che, con le misure sul tetto al contante e quelle sul Pos non più obbligatorio sotto i 60 euro (fino a nuove modifiche), potrebbe ulteriormente allargarsi.

"Per noi sia la fatturazione elettronica sia la lotta all'evasione hanno grande priorità e l'evasione dell'Iva in Italia è molto forte", ha detto chiaramente il commissario agli Affari economici, Paolo Gentiloni.

Del resto, il dato comunicato dalla Commissione europea accompagna una proposta formulata ieri sulla fatturazione elettronica. Un progetto per evitare che si perdano in Europa 93 miliardi di imposte. E che poggia su tre pilastri: il passaggio a una rendicontazione digitale in tempo reale basata sulla fatturazione elettronica per le imprese che operano a livello transfrontaliero nell'Ue; norme Iva aggiornate per le piattaforme di trasporto passeggeri e di alloggio di breve durata; l'introduzione di una registrazione Iva unica in tutta l'Ue. In questo modo ci potrebbe essere una trasmissione in tempo reale dei dati. E soprattutto si interviene su quelle piattaforme digitali che al momento non sono responsabili della riscossione dell'Iva. Quelle, cioè, che operano nel trasporto o nell'alloggio di breve durata, come Uber e Airbnb. Questi operatori avranno l'obbligo della riscossione e della trasmissione dell'Iva alle autorità fiscali quando i fornitori di servizi non lo fanno, ad esempio perché sono una piccola impresa o un fornitore individuali. Secondo l'esecutivo europeo, queste misure potrebbero recuperare almeno 18 dei 93 miliardi non riscossi.

La mossa della Commissione è arrivata nel giorno in cui il Consiglio europeo ha ratificato l'idea di fissare il tetto all'uso del contante a dieci mila euro. Un annuncio, questo, accolto con grande soddisfazione dal governo che lo ha interpretato come una vittoria. Soprattutto dopo le polemiche seguite all'audizione di Bankitalia sulla manovra nella quale palazzo Koch aveva messo in evidenza come le misure sull'innalzamento del tetto contante e sul Pos, oltre che sulla flat tax, potrebbero favorire l'evasione fiscale. Un attacco respinto, non senza strascichi polemici, dall'esecutivo che ha invece confermato le proprie misure, pur aprendo a piccole modifiche, e sottolineato l'intenzione di non cedere sul piano del contrasto all'evasione fiscale.

Il rafforzamento dell'azione di contrasto all'evasione fiscale è uno degli impegni assunti dall'Italia con il Pnrr. L'Italia ha ricevuto 21 miliardi di euro per il raggiungimento di quelle 'milestone'. Mettere in discussione quel provvedimento può provocare un ripensamento della Commissione sui soldi stanziati. Da ieri è più chiaro che l'evasione non è soltanto un tema nazionale, ma anche europeo.

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0911:29 dic 2022


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