La prospettiva di elezioni anticipate in Italia, dopo il crollo del governo, significa che ci saranno molti drammi politici, mentre gli ultimi numeri sull'inflazione in Australia potrebbero aumentare la pressione sulla banca centrale del Paese affinché anticipi la curva.

Ecco la settimana che ci aspetta sui mercati da Ira Iosebashvili a New York, Kevin Buckland a Tokyo e Sujata Rao, Dhara Ranasinghe e Vincent Flasseur a Londra.

1/ FED CALDA

I funzionari della Fed hanno gettato acqua fredda sulle aspettative di un rialzo dei tassi di 100 punti base a luglio, ma la riunione di mercoledì sarà comunque molto drammatica.

Un rialzo dei tassi di interesse di 75 punti base è previsto, e si aggiunge ad un inasprimento di 150 punti base finora in questo ciclo, il che sicuramente farà sentire i suoi effetti sui consumatori e sulle imprese.

Gli investitori valuteranno se la Fed ritiene che l'inflazione stia raggiungendo il suo picco e come considera l'economia statunitense, nel tentativo di valutare la portata di una mossa dei tassi a settembre.

In bilico ci sono i nascenti rally delle azioni e delle obbligazioni statunitensi. L'S&P 500 è in rialzo di quasi il 10% rispetto al minimo di metà giugno, i rendimenti del Tesoro a 10 anni sono scesi di 60 punti base.

2/ UTILI: PARTE I

I guadagni di Alphabet, società madre di Google, Microsoft, Coca Cola, Apple e altri, mostreranno come l'America aziendale sta affrontando l'inflazione crescente e il dollaro forte.

Il calo del 17% di quest'anno nell'S&P 500 ha abbassato il rapporto prezzo-utili in avanti dell'indice a circa 17,3 da 21,7 all'inizio del 2022, avvicinandosi alla media storica del mercato di 15,5, secondo Refinitiv Datastream.

Sebbene in questa stagione ci siano stati diversi battiti degni di nota, è ancora presto e molti temono che le stime sugli utili non reggano di fronte all'inflazione più alta degli ultimi quarant'anni e all'inasprimento delle condizioni finanziarie.

Ad offuscare il quadro c'è anche il dollaro in crescita, che rende le esportazioni statunitensi meno competitive e danneggia le aziende che guadagnano molto all'estero. Alphabet, Microsoft e Coca Cola presenteranno il loro rapporto il 26 luglio, Apple e Amazon il 28 luglio.

3/ UTILI: PARTE II

Un sesto dell'indice azionario europeo STOXX 600 presenta i risultati del secondo trimestre dal 25 al 29 luglio e Refinitiv I/B/E/S prevede che gli utili siano cresciuti del 22% rispetto all'anno precedente.

Questo dato principale nasconde delle disparità; la crescita degli utili delle aziende energetiche che si crogiolano nello splendore del petrolio a 100 dollari al barile è vista al 185%, mentre le aziende del settore immobiliare registreranno un calo del 70%, secondo le previsioni di Refinitiv.

Le dichiarazioni dei rivenditori, dell'industria pesante e delle aziende del settore alberghiero possono mostrare quanto dolore sia stato inflitto dalla scarsità di energia e dall'alta inflazione. Aziende del calibro di Airbus, Volkswagen e Mercedes faranno luce sullo stato degli esportatori europei.

Gli utili bancari, che si prevede abbiano subito un rallentamento di circa il 16%, includono i numeri di UBS, Credit Suisse, Deutsche, Barclays e BNP Paribas.

La stagione del Q2 mostrerà se le azioni europee sono valutate correttamente intorno a 11,5 volte gli utili in avanti, rispetto alla loro media a lungo termine del 14%, o se hanno bisogno di un ulteriore ribasso.

4/ MAMMA MIA

Una crisi politica non potrebbe arrivare in un momento peggiore per l'Italia. La BCE ha appena aumentato i tassi per la prima volta dal 2011, l'inflazione è alle stelle e il Paese è stato colpito duramente dalla sua esposizione al gas russo.

Il crollo del governo di Mario Draghi pone fine a mesi di stabilità, innervosendo i mercati che avevano esultato quando l'ex capo della BCE era diventato primo ministro nel 2021. Ora si preoccupano della prospettiva di nuove elezioni e della capacità di Roma di approvare le politiche.

Inoltre, lascia la BCE, con il suo nuovo strumento per contenere lo stress nei mercati obbligazionari, nella scomoda posizione di determinare quale parte dell'allargamento degli spread dei titoli di Stato sia 'ingiustificata' - o di rinunciare del tutto all'acquisto dei titoli dell'Italia.

5/ PROBLEMA DI CREDIBILITÀ

Il capo della Reserve Bank of Australia (RBA), Philip Lowe, si sta impegnando in una costante campagna di inasprimento della politica per raddoppiare almeno i tassi di interesse rispetto ai livelli attuali, per "tracciare un percorso credibile" di ritorno all'obiettivo di inflazione del 2-3% della RBA.

I dati trimestrali sull'inflazione, previsti per mercoledì, potrebbero mostrare un'ulteriore accelerazione della crescita dei prezzi, che con il 5,1% è già ai massimi da due decenni.

Le promesse di rialzo dei tassi sono ironiche da parte di Lowe, che solo pochi mesi fa si è opposto ai mercati, dicendo che non vedeva un aumento dei tassi per tutto il 2022, ma che da maggio li ha alzati tre volte.

Le critiche alla politica di inflazione della RBA hanno portato ad un'indagine indipendente sulle sue operazioni.