Lo si legge in un documento del tribunale amministrativo.

A gennaio l'autorità per la concorrenza aveva ricalcolato le sanzioni imposte a novembre ai due giganti Usa a 173 milioni complessivi dagli oltre 200 milioni iniziali per aver posto in essere un accordo restrittivo che non permette ai rivenditori legittimi di prodotti Apple e Beats "genuini" di operare sul marketplace amazon.it.

In sintesi, il Tar ha accolto i ricorsi presentati da Apple ed Amazon, annullando il provvedimento impugnato.

In particolare, il tribunale ha ritenuto fondata la contestazione della tempistica del procedimento Antitrust.

La prima segnalazione all'autorità per la concorrenza contro le pratiche delle due società Usa risale infatti a febbraio 2019, mentre la notifica dell'avvio dell'istruttoria è di luglio 2020. "Tenuto conto che l'Autorità ha deliberato l'avvio dell'istruttoria (...) a distanza di circa un anno e mezzo dalla segnalazione, e che nell'arco di tale lasso di tempo non sono state compiute attività di particolare complessità che giustificassero la dilazione, la censura di tardivo avvio del procedimento antitrust è fondata", si legge nella sentenza.

Il Tar considera fondate anche le censure presentate nei ricorsi sulla violazione del diritto di difesa a causa del termine eccessivamente ridotto assegnato alle parti per le proprie osservazioni conclusive.

"La peculiarità e complessità della controversia giustificano, comunque, la compensazione delle spese di lite", conclude la sentenza.

Amazon accoglie "con favore" la decisione del Tar: "il nostro modello di business in tutta Europa si basa sul successo delle piccole e medie imprese e continueremo a lavorare duramente per fornire un'ampia selezione di prodotti Apple, la qualità del servizio e la convenienza che i nostri clienti amano", dice il gruppo.

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(Claudia Cristoferi, editing Sabina Suzzi)