MILANO (MF-DJ)--Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha ordinato di espellere l'ambasciatore degli Stati Uniti e di altri nove Paesi occidentali dopo che hanno chiesto il rilascio del filantropo Osman Kaval, una mossa che potrebbe ulteriormente mettere a dura prova i legami tra alleati della Nato.

"Questi 10 ambasciatori devono essere dichiarati subito persona non grata", ha detto Erdogan durante una manifestazione sabato nella città turca occidentale di Eskisehir, aggiungendo che "ho dato l'ordine al nostro ministro degli Esteri e ho detto cosa bisognava fare".

Se portata a termine, la mossa segnerà un netto deterioramento delle relazioni tra la Turchia e l'Occidente, con molti Paesi che sono alleati di Ankara nell'Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico. Le relazioni sono peggiorate negli ultimi anni sullo sfondo del riavvicinamento di Erdogan con il presidente russo Vladimir Putin e dell'acquisto da parte della Turchia di un sistema antiaereo russo.

Osman Kavala, un filantropo che ha contribuito a numerosi gruppi della società civile turca, è in carcere dal 2017 quando è stato accusato di aver finanziato diffuse proteste antigovernative nel 2013. E' stato assolto da tali accuse e rilasciato l'anno scorso, ma poche ore dopo è stato rimesso in carcere con l'accusa di avere collegamenti con il fallito golpe del 2016. Le accuse sono state definite politicamente motivate da gruppi per i diritti umani.

La scorsa settimana, gli ambasciatori di Stati Uniti, Canada, Nuova Zelanda e diversi Paesi europei, tra cui Francia e Germania, hanno firmato una dichiarazione congiunta in occasione del quarto anniversario della detenzione di Kavala, chiedendo ad Ankara di rilasciare il filantropo, in linea con una decisione del dicembre 2019 della Corte europea dei diritti dell'uomo che si era espressa in suo favore e aveva invitato la Turchia a liberarlo.

"I ritardi e altre irregolarità gettano un'ombra sul rispetto della democrazia e dello stato di diritto e sulla trasparenza del sistema giudiziario turco", si legge nella nota.

I difficili legami tra Ankara e Washington non sono migliorati sotto l'amministrazione Biden. Il leader turco si è arrabbiato il mese scorso quando il presidente Usa, Joe Biden, non lo ha incontrato a margine dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite. In una mossa ampiamente vista come un affronto contro la Casa Bianca, Erdogan ha incontrato poco dopo Putin sulla costa russa del Mar Nero.

Gran parte della rabbia di Erdogan nei confronti di Washington deriva dal sostegno degli Stati Uniti alle forze curde che controllano ancora gran parte della parte nord-orientale della Siria. Alcuni di quei combattenti curdi sono stati accusati di avere legami con il Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), che Ankara e gli Stati Uniti considerano un'organizzazione terroristica. Ankara chiede anche il rimborso per essere stata espulsa dal consorzio per l'acquisto di caccia a reazione F-35 della Nato, una mossa innescata dall'acquisto da parte della Turchia dei sistemi di difesa aerea russi S-400.

Erdogan ha affermato che la Turchia può formare partnership con chiunque desideri mentre lavora per aumentare il posizionamento del Paese in Medio Oriente. Un portavoce del dipartimento di Stato ha affermato di essere a conoscenza della decisione di Erdogan e ha aggiunto che chiederà chiarezza al ministero degli Esteri turco.

La prossima udienza di Kavala è prevista per il 26 novembre, ma l'uomo ha detto che non intende più parteciparvi. "Poiché un giusto processo non è possibile, credo che d'ora in poi la mia presenza alle udienze e la mia difesa non avrebbero senso", ha detto venerdì in una dichiarazione.

Kavala aveva dichiarato in un articolo d'opinione sul New York Times nel 2019 che Erdogan lo aveva colpito per il suo sostegno vocale alle proteste di Gezi del 2013, dal nome del parco centrale di Istanbul dove sono iniziate, nonché per il suo ruolo come membro del consiglio di amministrazione della Open Society Foundation in Turchia.

cos

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October 25, 2021 03:18 ET (07:18 GMT)