MILANO (MF-DJ)--Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan sta rafforzando i legami economici con la Russia nel tentativo di sostenere l'economia del suo Paese, sfidando le sanzioni occidentali contro Mosca.

La Turchia ha aumentato le importazioni di greggio russo e sta lavorando con il suo vicino del Mar Nero allo sviluppo di hub per il gas naturale e alla costruzione di una centrale nucleare, in un momento in cui l'Europa e i suoi alleati stanno cercando di ridurre le entrate di Mosca derivanti dalle esportazioni di energia necessarie per finanziare la guerra in Ucraina.

Erdogan sta anche fornendo al Cremlino un rifugio sicuro per il denaro russo con l'obiettivo di mantenere a galla l'economia turca dopo anni di instabilità che, secondo gli economisti, sono dovuti in gran parte alla cattiva gestione del suo stesso governo.

Il rafforzamento delle relazioni economiche con la Russia fa parte della strategia di Erdogan di conquistare una posizione unica nella crisi ucraina, a cavallo tra Russia e Occidente. In quanto membro della Nato, la Turchia ha da un lato fornito armi all'Ucraina e ha chiuso il Mar Nero alle navi da guerra russe in arrivo. Dall'altro, Erdogan ha però coltivato un rapporto personale con il presidente russo Vladimir Putin, offrendo la Turchia come sede per una serie di incontri tra i funzionari russi e le loro controparti occidentali e ucraine.

"Erdogan ha bisogno della Russia perché la Turchia non ha buoni rapporti con i membri della Nato", afferma Arif Akturk, consulente energetico ed ex dirigente di Botas, la compagnia statale turca di gas naturale. "Putin ha bisogno della Turchia per aprirsi al mondo, soprattutto dalla regione del Mar Nero".

Al centro della fiorente partnership tra Turchia e Russia si trova naturalmente l'energia, con petrolio e gas russi a buon mercato che aiutano la Turchia ad allentare la pressione sull'economia del Paese. Le importazioni turche di greggio russo sono più che raddoppiate nei mesi successivi all'invasione dell'Ucraina rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con quasi 2,5 milioni di barili da marzo a fronte degli 1,3 milioni di barili di tutto il 2021. Quest'anno il greggio russo ha rappresentato il 40% delle importazioni di greggio via mare dalla Turchia, quasi raddoppiando rispetto al 21% del 2021. Questa percentuale è rimbalzata ulteriormente negli ultimi mesi, arrivando a rappresentare i due terzi delle consegne.

In aggiunta, la Turchia è subentrata anche per rifornire la Russia di prodotti che Mosca non può più importare dall'Europa: dai tessili alla frutta e verdura, passando per la ferramenta industriale. Secondo l'Institute of International Finance, un'associazione di categoria con sede a Washington per l'industria globale dei servizi finanziari, le esportazioni della Turchia verso la Russia sono aumentate infatti di 2,3 miliardi di dollari da maggio a ottobre rispetto allo stesso periodo del 2021.

Secondo gli analisti, Erdogan ha in qualche modo scommesso il suo futuro politico sulla sua relazione con Putin. Gli afflussi di denaro russo e gli sconti sull'energia proveniente da Mosca rappresentano un importante cuscinetto contro una crisi economica che ha cancellato più della metà del valore della lira turca dalla fine dello scorso anno.

"Non si tratta solo di Erdogan che è Erdogan. Si tratta anche del fatto che la Turchia ha una posizione diversa rispetto all'Europa", ha affermato Erik Meyersson, economista senior presso la banca svedese Handelsbanken. "Hanno i loro interessi."

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(END) Dow Jones Newswires

December 27, 2022 05:42 ET (10:42 GMT)