MILANO (MF-DJ)--Ormai centinaia di soldati ucraini che difendevano l'acciaieria Azovstal di Mariupol si sono arresi negli ultimi giorni e sono stati trasferiti in campi di prigionia nelle aree dell'Ucraina controllate dall'esercito russo.

Lo ha detto il governo russo, mentre le autorità giudiziarie di Mosca hanno chiesto che il battaglione Azov, che difendeva l'acciaieria, venga designato organizzazione terroristica.

La resistenza nell'area Azovstal non è però ancora cessata del tutto, secondo quanto riportano i media internazionali.

Il ministero della Giustizia russo ha affermato che la Corte Suprema del Paese terrà un'udienza il 26 maggio sulla questione della messa al bando del battaglione Azov, che ha difeso per settimana Mariupol dalle forze russe.

Il battaglione Azov, nato nel 2014 come forza paramilitare di estrema destra ma da allora diventato un'unità della guardia nazionale ucraina, è stato uno degli obiettivi preferiti della propaganda russa.

Le autorità russe avevano affermato di voler interrogare tutti i combattenti dell'Azovstal mentre raccolgono materiale su procedimenti penali per "crimini contro la popolazione civile del Donbass", una parte dell'Ucraina prevalentemente di lingua russa che Mosca ha ripetutamente affermato essere oggetto di una campagna di genocidio da parte del governo ucraino.

Il Cremlino ha promesso di trattare i combattenti ucraini con umanità e secondo le leggi del diritto internazionale, ma parlamentari e altri funzionari russi hanno chiesto che i membri del battaglione Azov fossero processati piuttosto che essere coinvolti negli scambi di prigionieri proposti dall'Ucraina.

Non è chiaro come una designazione terroristica influenzerebbe il destino dei difensori dell'acciaieria.

lus


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May 19, 2022 03:53 ET (07:53 GMT)