MILANO (MF-DJ)--La Commissione europea accoglie con favore l'accordo raggiunto oggi dai ministri delle Finanze dell'Ue per aggiornare le attuali norme che disciplinano le aliquote dell'imposta sul valore aggiunto (Iva) per beni e servizi.

Queste nuove regole, spiega una nota, forniranno ai Governi una maggiore flessibilità nelle tariffe che possono applicare e garantiranno la parità di trattamento tra gli Stati membri dell'Ue. Allo stesso tempo, la legislazione aggiornata allineerà le norme sull'Iva alle priorità comuni dell'Ue come la lotta ai cambiamenti climatici, il sostegno alla digitalizzazione e la tutela della salute pubblica. Il Parlamento europeo deve ora essere consultato su questo testo finale.

Il commissario europeo per l'Economia, Paolo Gentiloni, ha dichiarato che "l'accordo unanime odierno per l'ammodernamento della normativa sulle aliquote Iva è un'ottima notizia. Il risultato di una maratona di negoziati, mostra che dove c'è una volontà, c'è una via: una via europea per andare avanti. Gli Stati membri avranno più flessibilità per far sì che i loro sistemi Iva riflettano le scelte politiche nazionali, garantendo nel contempo la coerenza con le priorità europee comuni: le transizioni verde e digitale e, naturalmente, la tutela della salute pubblica".

Le attuali norme dell'Ue sulle aliquote Iva hanno quasi trent'anni e necessitavano urgentemente di un ammodernamento data l'evoluzione delle norme Iva complessive nel corso degli anni. Ecco perché la Commissione ha proposto nel 2018 di riformare le aliquote Iva.

L'accordo odierno garantirà che le norme dell'Ue in materia di Iva siano pienamente allineate con le priorità politiche comuni dell'Ue. L'annuncio di oggi affronterà questi problemi tramite innanzitutto l'aggiornamento dell'elenco dei beni e servizi (allegato III della direttiva Iva) a cui tutti gli Stati membri possono applicare aliquote Iva ridotte. I nuovi prodotti e servizi aggiunti all'elenco includono quelli che proteggono la salute pubblica, fanno bene all'ambiente e supportano la transizione digitale. Una volta che le norme entreranno in vigore, gli Stati membri potranno per la prima volta anche esentare dall'Iva determinati beni e servizi elencati ritenuti idonei a coprire i bisogni di base.

L'accordo prevede di; eliminare la possibilità entro il 2030 per gli Stati membri di applicare aliquote ridotte ed esenzioni a beni e servizi ritenuti dannosi per l'ambiente e per gli obiettivi dell'Ue in materia di cambiamento climatico; mettere a disposizione di tutti i Paesi deroghe ed esenzioni per beni e servizi specifici, attualmente in vigore per ragioni storiche in alcuni Stati membri, per garantire parità di trattamento ed evitare distorsioni della concorrenza. Tuttavia, le deroghe esistenti che non sono giustificate da obiettivi di politica pubblica diversi da quelli a sostegno dell'azione per il clima dell'Ue dovranno cessare entro il 2032.

Le nuove regole odierne sono supportate da un precedente accordo per spostare il sistema Iva dell'Ue in un sistema in cui l'Iva viene pagata nello Stato membro del consumatore anziché nello Stato membro del fornitore. Ciò garantisce che una maggiore diversità dei tassi (come concordato oggi) avrebbe meno probabilità di perturbare il funzionamento del mercato unico o di creare distorsioni della concorrenza. Allo stesso tempo, evita anche la proliferazione di aliquote ridotte che metterebbero in pericolo la capacità degli Stati membri di riscuotere entrate nell'era post-Covid.

Nei prossimi anni, gli Stati membri dovranno proseguire gli sforzi per garantire una ripresa sostenibile dalla pandemia di Covid-19 e investire massicciamente per la transizione verde e digitale. La protezione delle entrate pubbliche è particolarmente importante in questo contesto. Questo è il motivo per cui la normativa aggiornata specifica anche il livello minimo di aliquote ridotte, nonché il numero massimo di beni e servizi nell'allegato III a cui gli Stati membri possono applicare tali aliquote (vedi Domande e risposte per tutti i dettagli). Per la prima volta, tuttavia, gli Stati membri potranno anche applicare un'aliquota ridotta inferiore al 5% o esentare dall'Iva un numero limitato di voci dell'elenco.

La normativa aggiornata sarà ora trasmessa al Parlamento europeo per la sua consultazione sul testo definitivo entro marzo 2022. Una volta formalmente adottata dagli Stati membri, la normativa entrerà in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea, consentendo Stati membri ad applicare il nuovo sistema a partire da tale data.

cos

(END) Dow Jones Newswires

December 07, 2021 12:17 ET (17:17 GMT)