MILANO (MF-DJ)--Il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, ha aperto il settimo Vertice dei Presidenti dell'Assemblea Parlamentare dell'Unione per il Mediterraneo (AP-UfM) nel quadro della 16esima sessione plenaria dell'AP-UfM, che si svolge oggi e domani a Bruxelles, e che segna la fine della presidenza di turno del Parlamento europeo dell'AP-UfM.

Nel suo discorso, Sassoli ha fatto un bilancio dei risultati degli ultimi mesi e ha parlato delle sfide della prossima presidenza. "Nel corso di questo mandato, il Parlamento europeo aveva delineato due priorità fondamentali", ha detto, spiegando che "la prima, politica, consisteva nel rafforzare il ruolo di scrutinio e la partecipazione dei Parlamenti degli Stati membri dell'Unione per il Mediterraneo nell'importante dibattito relativo al cambiamento climatico e al drammatico impatto che questo sta avendo nella nostra regione. Il cambiamento climatico, per lungo tempo sottostimato e trascurato, è diventato ora il centro del dibattitto politico come dimostrato dalla eccezionale partecipazione alla recente conferenza sul clima di Glasgow, il cui risultato, per quanto apprezzabile, è stato a mio avviso inferiore alle aspettative".

"L'Europa si è dotata di un'ambiziosa agenda verde, il cosiddetto Green Deal, che intende ridurre drasticamente le emissioni nocive e, dunque, il riscaldamento climatico e promuovere un'economia e uno stile di vita più sostenibile ed in linea con questi importanti obbiettivi", ha aggiunto, sottolineando che "questo sforzo non può che venire dall'Europa nella sua integralità inclusi i Paesi più lontani dal Mediterraneo. L'Europa è nata come un progetto comune basato sulla solidarietà e la condivisione di valori e di principi fondamentali. E il cambiamento climatico è appunto una sfida fondamentale a cui tutti sono chiamati a contribuire".

Sassoli ha proseguito dicendo che "la portata della sfida di oggi è senza precedenti. La pandemia di Covid-19, ci sta dimostrando che in casi come questi le frontiere non contano più perché nessuno è al riparo da questi fenomeni e la collaborazione tra paesi del Mediterraneo non è un lusso, non è un'opzione che possiamo decidere di non seguire, ma è invece una necessità impellente per tutti. Non è più giustificabile che l'uno o l'altro dei paesi mediterranei, siano essi della sponda nord o della sponda sud, siano lasciati soli a gestire queste sfide epocali. Tutto ciò non solo è moralmente inaccettabile ma è anche pericoloso e a lungo termine estremamente costoso".

"La dichiarazione congiunta che ci apprestiamo ad adottare oggi deve rappresentare la base di un percorso condiviso. Il messaggio che auspico possa partire dalla nostra Assemblea parlamentare, rivolto alle principali istituzioni europee, internazionali, e ai Governi dei partner dell'Unione del Mediterraneo, deve essere chiaro ed univoco: si concretizzi l'adozione di misure immediate ed efficaci di mitigazione dei cambiamenti climatici, e si stanzino le risorse finanziarie adeguate a questa colossale sfida", ha aggiunto.

Il presidente ha spiegato che "questo sforzo non può che venire dall'Europa nella sua integralità inclusi i paesi più lontani dal Mediterraneo. L'Europa è nata come un progetto comune basato sulla solidarietà e la condivisione di valori e di principi fondamentali. E il cambiamento climatico è appunto una sfida fondamentale a cui tutti sono chiamati a contribuire. E' importante che il nuovo segretariato possa assicurare la continuità dei nostri lavori, permettere una gestione più opportuna dei fondi disponibili e una politica di comunicazione più moderna e efficiente. Grazie alla intensa cooperazione con gli altri membri dell'ufficio di presidenza abbiamo potuto, in tempi brevi, raggiungere risultati importanti ma molto resta ancora da fare per rilanciare il processo di cooperazione euro-mediterraneo e rafforzare la cooperazione tra i nostri parlamenti".

cos

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December 03, 2021 04:55 ET (09:55 GMT)