MILANO (MF-DJ)--La Commissione europea ha proposto una serie di misure volte a migliorare le condizioni del lavoro svolto mediante piattaforme digitali e a sostenere la crescita sostenibile delle piattaforme di lavoro digitali nell'Ue.

Le nuove norme, spiega una nota, garantiranno che le persone che lavorano mediante piattaforme di lavoro digitali possano godere dei diritti e delle prestazioni sociali loro spettanti. Esse beneficeranno inoltre di una protezione aggiuntiva per quanto riguarda l'uso della gestione algoritmica (ossia di sistemi automatizzati che affiancano o sostituiscono le funzioni dirigenziali sul luogo di lavoro). Un insieme comune di norme dell'Ue garantirà una maggiore certezza del diritto, consentendo così alle piattaforme di lavoro digitali di trarre pieno vantaggio dal potenziale economico del mercato unico, e condizioni di parità.

Nell'ambito del pacchetto odierno, la Commissione propone, innanzitutto, una comunicazione che definisce l'approccio e le misure dell'Ue sul lavoro mediante piattaforme digitali. Queste ultime sono integrate da azioni che le autorità nazionali, le parti sociali e altri soggetti interessati dovrebbero adottare al loro livello. La comunicazione mira inoltre a gettare le basi per lavorare a future norme globali per un lavoro di alta qualità mediante piattaforme digitali; include una proposta di direttiva relativa al miglioramento delle condizioni di lavoro nel lavoro mediante piattaforme digitali, che comprende misure volte a determinare correttamente la situazione occupazionale delle persone che lavorano mediante piattaforme di lavoro digitali e nuovi diritti per i lavoratori subordinati e autonomi per quanto riguarda la gestione algoritmica. La proposta include anche un progetto di orientamenti che chiariscono l'applicazione del diritto dell'Ue in materia di concorrenza ai contratti collettivi dei lavoratori autonomi individuali che cercano di migliorare le loro condizioni di lavoro, compresi coloro che lavorano mediante piattaforme di lavoro digitali.

La proposta di direttiva relativa al miglioramento delle condizioni di lavoro nel lavoro mediante piattaforme digitali mira a garantire che la situazione occupazionale delle persone che lavorano mediante piattaforme di lavoro digitali corrisponda, a livello giuridico, ai loro effettivi contratti lavorativi. Essa prevede un elenco di criteri di controllo volti a determinare se la piattaforma è un 'datore di lavoro'.

Nei casi in cui la piattaforma soddisfa almeno due di tali criteri, giuridicamente si presume che essa sia un datore di lavoro. Le persone che lavorano mediante tali piattaforme godrebbero quindi dei diritti sociali e dei lavoratori che derivano dalla condizione di 'lavoratore subordinato'. Per coloro che sono riclassificati come lavoratori subordinati, ciò significa il diritto a un salario minimo (laddove esista), alla contrattazione collettiva, a un orario di lavoro e alla tutela della salute, a ferie retribuite o a un migliore accesso alla protezione contro gli infortuni sul lavoro, alle prestazioni di disoccupazione e di malattia, nonché alle pensioni di vecchiaia contributive. Le piattaforme avranno il diritto di contestare o 'confutare' questa classificazione, con l'onere di dimostrare che non esiste un rapporto di lavoro a loro carico. I criteri chiari proposti dalla Commissione consentiranno alle piattaforme di beneficiare di una maggiore certezza del diritto e una riduzione dei costi delle controversie e faciliteranno la pianificazione aziendale.

La direttiva aumenta la trasparenza nell'uso degli algoritmi da parte delle piattaforme di lavoro digitali, garantisce il monitoraggio umano del rispetto delle condizioni di lavoro e conferisce il diritto di contestare le decisioni automatizzate. Questi nuovi diritti saranno concessi sia ai lavoratori subordinati sia ai veri lavoratori autonomi.

Spesso le autorità nazionali hanno difficoltà ad accedere ai dati relativi alle piattaforme e alle persone che lavorano mediante le stesse. Ciò è ancora più difficile quando le piattaforme operano in più Stati membri, con conseguenti difficoltà a stabilire dove venga svolto il lavoro e da chi. La proposta della Commissione porterà a una maggiore trasparenza per quanto riguarda le piattaforme, chiarendo gli obblighi esistenti di dichiarare il lavoro alle autorità nazionali e chiedendo alle piattaforme di mettere a disposizione delle autorità nazionali informazioni chiave sulle loro attività e sulle persone che lavorano mediante esse.

Nella comunicazione 'Migliori condizioni di lavoro per un'Europa sociale più forte: sfruttare appieno i vantaggi della digitalizzazione per il futuro del lavoro', la Commissione invita gli Stati membri, le parti sociali e tutti i soggetti interessati a proporre misure per migliorare le condizioni di lavoro nel lavoro mediante piattaforme digitali. Il suo obiettivo è sfruttare i vantaggi della trasformazione digitale e proteggere l'economia sociale di mercato europea. L'UE intende inoltre dare l'esempio e contribuire alle future norme globali per il lavoro di alta qualità mediante piattaforme digitali. Le piattaforme operano in modo transfrontaliero, ciò giustifica un approccio normativo transfrontaliero.

La Commissione ha avviato inoltre oggi una consultazione pubblica sul progetto di orientamenti relativo all'applicazione del diritto dell'Ue in materia di concorrenza ai contratti collettivi dei lavoratori autonomi individuali, vale a dire coloro che lavorano in totale autonomia senza dipendenti. Tale progetto di orientamenti mira a garantire la certezza del diritto e a far sì che il diritto dell'Ue in materia di concorrenza non ostacoli gli sforzi di quei lavoratori autonomi individuali che cercano di migliorare le condizioni di lavoro collettive, compresa la retribuzione, nei casi in cui questi si trovino in una posizione relativamente debole, ad esempio qualora vi sia un significativo squilibrio nel potere contrattuale. Il progetto di orientamenti si riferisce sia alle situazioni online che quelle offline.

Margrethe Vestager, la vicepresidente esecutiva della Commissione europea per Un'Europa pronta per l'era digitale, ha dichiarato che 'con un numero crescente di posti di lavoro creati dalle piattaforme di lavoro digitali, è necessario garantire condizioni di lavoro dignitose per tutti coloro che percepiscono il proprio reddito da tale lavoro. La proposta di direttiva aiuterà i lavoratori autonomi fittizi che lavorano per le piattaforme a determinare correttamente la loro situazione occupazionale e a godere di tutti i diritti sociali che ne derivano. I veri lavoratori autonomi che lavorano per le piattaforme saranno protetti grazie a una maggiore certezza giuridica in relazione alla loro situazione occupazionale, e a nuove garanzie contro le insidie della gestione algoritmica. Si tratta di un passo importante verso un'economia digitale più sociale'.

Il vicepresidente esecutivo della Commissione Ue per Un'economia al servizio delle persone, Valdis Dombrovskis, ha dichiarato che 'le piattaforme di lavoro digitali svolgono un ruolo importante nella nostra economia in quanto apportano innovazione, creano posti di lavoro e contribuiscono a soddisfare la domanda dei consumatori. Le persone sono al centro di questo modello imprenditoriale e hanno diritto a condizioni di lavoro dignitose e alla protezione sociale. Per questo motivo proponiamo oggi nuove norme affinché le piattaforme di lavoro digitali abbiano maggiori certezze di crescita e affinché siano tutelati i diritti delle persone che lavorano nell'economia delle piattaforme, in modo che tutti possano trarre il massimo vantaggio da questa opportunità'.

La proposta di direttiva della Commissione relativa al miglioramento delle condizioni di lavoro nel lavoro mediante piattaforme digitali sarà ora discussa dal Parlamento europeo e dal Consiglio. Una volta adottata, gli Stati membri avranno due anni di tempo per recepire le disposizioni della direttiva nella legislazione nazionale. Il progetto di orientamenti relativi all'applicazione del diritto dell'Ue in materia di concorrenza sarà sottoposto a una consultazione pubblica della durata di 8 settimane per raccogliere i riscontri delle parti interessate, dopo di che sarà adottato dalla Commissione. Gli orientamenti vincolano la Commissione nella successiva interpretazione e applicazione delle diritto dell'Ue in materia di concorrenza.

cos

(END) Dow Jones Newswires

December 09, 2021 05:31 ET (10:31 GMT)