MILANO (MF-DJ)--La Commissione europea ha proposto un nuovo strumento per contrastare l'uso della coercizione economica da parte dei Paesi terzi. Si tratta di uno strumento giuridico creato per reagire alle pressioni economiche a cui l'Ue e gli Stati membri sono stati intenzionalmente esposti negli ultimi anni e che rafforza l'insieme di strumenti a disposizione dell'Ue consentendole di difendersi meglio sulla scena mondiale.

L'obiettivo, spiega una nota, è dissuadere i Paesi terzi dal limitare o minacciare di restringere gli scambi o gli investimenti per provocare cambiamenti nelle politiche dell'Ue in ambiti quali la politica fiscale, la sicurezza alimentare o i cambiamenti climatici. Lo strumento anticoercizione è concepito per allentare le tensioni e far cessare determinate misure coercitive utilizzando in primo luogo il dialogo.

Eventuali contromisure adottate dall'Ue sarebbero messe in atto unicamente in ultima istanza, se non c'è altro modo per affrontare l'intimidazione economica, che può assumere molte forme, come l'uso esplicito, da parte di Paesi terzi, della coercizione e degli strumenti di difesa commerciale contro l'Ue, l'esecuzione di controlli selettivi alle frontiere o sulla sicurezza alimentare di merci provenienti da un determinato paese dell'Ue o anche il boicottaggio di merci aventi una determinata origine. Con tale strumento si mira a preservare il diritto legittimo dell'Ue e degli Stati membri di compiere scelte politiche e di prendere decisioni e a prevenire gravi interferenze nella sovranità dell'Ue o degli Stati membri.

Valdis Dombrovskis, il vicepresidente esecutivo della Commissione europea e commissario per il Commercio, ha dichiarato che "in un periodo di tensioni geopolitiche in aumento, il commercio è sempre più usato come arma e l'Ue e i suoi Stati membri stanno diventando il bersaglio di atti di intimidazione economica, per rispondere ai quali abbiamo bisogno di strumenti adeguati. Con questa proposta inviamo un chiaro messaggio: l'Unione continuerà a difendere con determinazione i propri interessi. Lo strumento anticoercizione deve fungere in primo luogo da deterrente. Ma ora abbiamo a disposizione anche altri strumenti da usare se saremo obbligati ad agire. Questo strumento ci consentirà di rispondere alle sfide geopolitiche dei prossimi decenni, mantenendo l'Europa forte e agile".

Questo nuovo strumento permetterà all'Ue di rispondere ai casi di coercizione economica in modo strutturato e uniforme. E' oggetto di un quadro legislativo specifico che garantisce prevedibilità e trasparenza, sottolineando l'adesione dell'Ue a un approccio basato su norme, anche a livello internazionale.

L'Ue si impegnerà direttamente con il Paese interessato per porre fine all'intimidazione economica. Se quest'ultima non cessa immediatamente, il nuovo strumento consentirà all'Ue di reagire con rapidità ed efficacia, fornendo una risposta su misura e proporzionata per ogni situazione, dall'imposizione di dazi alla restrizione delle importazioni dal Paese in questione, da restrizioni sui servizi o sugli investimenti a misure per limitare l'accesso del paese in questione al mercato interno dell'Ue.

La proposta della Commissione fa seguito alle richieste del Parlamento europeo e di alcuni Stati membri, che sono state riconosciute in una dichiarazione comune della Commissione, del Consiglio e del Parlamento europeo relativa a uno strumento per scoraggiare e contrastare le azioni coercitive di paesi terzi, rilasciata il 2 febbraio ed elaborata a seguito di un'approfondita consultazione pubblica a livello europeo (che ha compreso una valutazione d'impatto), in cui le parti interessate - in particolare imprese, associazioni di categoria e gruppi di riflessione - hanno segnalato in generale il problema dell'intimidazione e della coercizione economica contro gli interessi dell'Ue e si sono dichiarati a favore di uno strumento deterrente a livello europeo.

La proposta deve ora essere discussa e approvata dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell'Unione europea. Sarà esaminata nel quadro della procedura legislativa ordinaria, in base alla quale il Parlamento e il Consiglio definiranno internamente le proprie posizioni prima di avviare trattative tra loro in sede di trilogo con l'assistenza della Commissione. Nei prossimi due mesi le parti interessate e i cittadini potranno fornire ulteriori riscontri, sui quali la Commissione riferirà al Parlamento e al Consiglio.

cos

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December 08, 2021 11:46 ET (16:46 GMT)