Le divergenze tra Stati membri hanno ostacolato altre politiche volte ad alleviare l'acuta crisi energetica, come l'avvio di acquisti congiunti di gas nell'Ue e un processo di autorizzazione più rapido per le energie rinnovabili.

I diplomatici hanno detto che i 27 Paesi dell'Ue hanno raggiunto un accordo di principio su questi due punti, ma hanno rimandato l'approvazione formale a un'altra riunione convocata per il 13 dicembre, con i sostenitori di un tetto massimo che chiedono l'approvazione delle proposte o di ritornare al tavolo negoziale.

La ministra per il Clima Anna Moskwa ha definito "una barzelletta" la proposta a 275 euro presentato dalla Commissione europea.

Anche la ministra belga dell'Energia Tinne Van der Straeten si è espressa in merito, dicendo ai giornalisti: "Il testo che è sul tavolo è insoddisfacente (...) non dice chiaramente se avrà un effetto sui prezzi"

Il loro omologo greco, Konstantinos Skrekas, ha detto che un tetto di 150-200 euro/MWh sarebbe realistico.

"Potrebbe aiutarci a ridurre i prezzi del gas e quindi a ridurre i prezzi dell'elettricità, che è una delle principali sfide in Europa quest'inverno", ha detto.

Anche Malta non è soddisfatta del tetto proposto. Il ministro dell'Energia Miriam Dalli ha detto che le condizioni rigorose necessarie per l'attivazione del meccanismo lo rendono "quasi impossibile".

Ben 15 Stati dell'Ue vogliono un limite fisso per contenere i costi energetici dopo che i prezzi del gas sono saliti a livelli record lo scorso agosto, spinti dalla Russia che ha tagliato le forniture all'Europa sulla scia delle sanzioni occidentali per la guerra di Mosca contro l'Ucraina.

NESSUN ACCORDO

Una dura opposizione proviene però da un piccolo ma potente schieramento guidato dalla Germania, la più grande economia dell'Ue. Insieme a Paesi Bassi, Svezia, Austria e Finlandia, Berlino sostiene che un tetto potrebbe spostare l'offerta altrove e ridurre gli incentivi a ridurre i consumi.

La Commissione ha proposto di limitare il prezzo del front-month nella borsa del gas olandese (Title Transfer Facility, Ttf) se dovesse superare i 275 euro/MWh per due settimane e se il prezzo fosse superiore di oltre 58 euro rispetto a al prezzo di riferimento globale per gas naturale liquefatto (LNG) per 10 giorni di negoziazione consecutivi.

Il ministro olandese Rob Jetten ha criticato duramente il piano.

"La proposta è sbagliata", ha detto. "C'è il rischio di danneggiare la sicurezza dell'approvvigionamento energetico e anche la stabilità dei mercati finanziari"

Il segretario di Stato tedesco per il clima, Sven Giegold, ha aggiunto: "Abbiamo ancora molto lavoro da fare".

Il ministro estone è stato l'unico a dire che il piano è "ok, più o meno" come misura temporanea e solo per affrontare gli aumenti estremi dei prezzi, piuttosto che come soluzione permanente.

Negli ultimi mesi, l'Ue ha approvato una serie di misure per mitigare la crisi, che vanno dal risparmio sui consumi alle tasse per recuperare gli utili dei produttori di energia. Ma la questione se e come limitare i prezzi del gas ha diviso il blocco.

Secondo un diplomatico dell'Ue, anche il ministro dell'Energia ucraino dovrebbe partecipare all'incontro per discutere del sostegno al suo Paese, dove la guerra ha distrutto le infrastrutture civili e reso inagibili i sistemi di alimentazione e riscaldamento mentre incombe il freddo invernale.

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Claudia Cristoferi)