MILANO (MF-DJ)--L'umanità ha bisogno di "crescere" e affrontare la questione del cambiamento climatico, ha detto il primo ministro britannico, Boris Johnson, ai leader mondiali riuniti per l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York.

Johnson, che è stato aggiunto all'ultimo minuto alla lista dei relatori, ha criticato la risposta inadeguata del mondo alla crisi climatica e ha esortato l'umanità ad "ascoltare gli avvertimenti degli scienziati", indicando la pandemia di Covid-19 come "un esempio di scienziati che hanno avuto ragione."

"Ci aggrappiamo ancora con parti della nostra mente alla convinzione infantile che il mondo sia stato creato per la nostra gratificazione e piacere. E combiniamo questo narcisismo con l'assunzione della nostra immortalità", ha affermato, aggiungendo che "crediamo che qualcun altro risolverà il pasticcio, perché è quello che qualcun altro ha sempre fatto. Rifiutiamo i nostri habitat, ancora e ancora, con il ragionamento che finora l'abbiamo fatta franca e, quindi, la faremo franca di nuovo. Amici miei, l'adolescenza dell'umanità sta volgendo al termine e deve finire".

Johnson ha sottolineato che la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici - nota come Cop26 - che si terrà a Glasgow a novembre sarà un "punto di svolta per l'umanità".

I leader mondiali devono arrivare in Scozia pronti a prendere gli impegni necessari, ha affermato, perchè è già "troppo tardi" per fermare l'aumento delle temperature globali ma il mondo può ancora "contenere tale crescita" a 1,5 gradi Celsius.

Il livello di 1,5 gradi è stato stabilito dal Gruppo intergovernativo delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici come un punto di svolta chiave oltre il quale il rischio di siccità estrema, incendi, inondazioni e carenza di cibo aumenterà drasticamente. L'Organizzazione meteorologica mondiale prevede che ora abbiamo circa il 40% di possibilità di raggiungere quel livello, anche se temporaneamente, entro i prossimi cinque anni.

Per evitare di superare quella soglia, "dobbiamo impegnarci collettivamente a raggiungere la neutralità del carbonio entro la metà del secolo", ha detto Johnson, sottolineando che "abbiamo bisogno che tutti i Paesi intensifichino l'impegno per riduzioni sostanziali entro il 2030".

Il primo ministro ha tenuto lunedì un incontro a porte chiuse con il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, e altri leader mondiali per sollecitare le Nazioni a impegnarsi ad aumentare i finanziamenti per aiutare i Paesi in via di sviluppo ad abbandonare i combustibili fossili.

Il clima è stato finora un pilastro chiave della conferenza e sembra che l'appello di Johnson abbia risuonato insieme a quello di altri leader mondiali preoccupati per la crisi climatica. Martedì, nel suo discorso all'Unga, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha annunciato che gli Usa raddoppieranno il loro impegno finanziario per aiutare le Nazioni in via di sviluppo ad affrontare la crisi climatica.

In un incontro con Biden, sempre martedì, Johnson ha detto che il discorso del presidente degli Stati Uniti era stato "la cosa più importante di oggi".

Anche il presidente cinese, Xi Jinping, ha assunto un nuovo importante impegno promettendo di porre fine alla costruzione di centrali a carbone all'estero e di aumentare il sostegno finanziario per progetti che prevedano energia verde e a basse emissioni di carbonio nei Paesi in via di sviluppo.

cos

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September 23, 2021 04:22 ET (08:22 GMT)