L'utile netto contabile si è attestato a 1,034 miliardi, meglio del consensus pubblicato sul sito web della banca di 736 milioni di euro. I ricavi invece sono stati pari a 4,4 miliardi contro attese per 4,25 miliardi.

"Abbiamo ancora molto da fare e ci focalizzeremo sulla continua riduzione della complessità e sull'accelerazione del processo di digitalizzazione assicurandoci che l'interesse del cliente sia sempre al centro di ogni nostra decisione. C'è un enorme potenziale da valorizzare in UniCredit e guardo con entusiasmo alle opportunità che ci riserva il futuro", commenta il Ceo Andrea Orcel in una nota.

Ieri sera la banca ha annunciato colloqui in esclusiva con il Tesoro per verificare la fattibilità di una potenziale operazione con Banca Mps.

L'utile netto sottostante, che rappresenta la base per la politica di distribuzione ordinaria del capitale, è a 1,1 miliardi.

Il dato è visto sopra i 3 miliardi per il 2021, si legge in una nota.

I ricavi sono in calo del 6,1% rispetto al primo trimestre ma in rialzo del 5,5% su base annua grazie alle commissioni che crescono su base annua del 21,4% e ai proventi da negoziazione (+19,1%). Il margine di interesse cresce rispetto al trimestre precedente (+1%) grazie al take-up aggiuntivo del Tltro ma su base annua è in calo dell'8%.

Il dato complessivo sui ricavi è in linea con la guidance di 17,1 miliardi e quella sui costi è confermata a 9,9 miliardi per il 2021, dice la nota.

Dal punto di vista patrimoniale il Cet1 fully loaded si attesta al 15,5%, quello Mda Buffer a 647 punti base, in calo di 42 punti base su trimestre per maggiori Rwa solo in parte compensati dall'utile netto sottostante.

UniCredit è pienamente conforme al proprio requisito TLAC superiore al 19,5% con un Tlac transitional ratio del 26,16% nel secondo trimestre e un Tlac Mda transitional buffer di 661 pb.

Il rapporto tra crediti deteriorati lordi e il totale dei crediti è al 4,7%. Lo stock di esposizioni deteriorate è in calo a 21,5 miliardi sia rispetto al trimestre precedente (-3,9%) sia su base annua (-9%). Calano le sofferenze (-6,4% su trimestre, -34% su anno), mentre le inadempienze probabili crescono rispetto a un anno fa (+12,1%).

La guidance sul costo del rischio è migliorata al di sotto dei 40 punti base (si attesta a 33 punti base nel secondo trimestre), dato che equivale a rettifiche su crediti sotto 1,8 miliardi.

La banca conferma la politica di distribuzione ordinaria del capitale con un payout del 50% dell'utile netto sottostante tra dividendi in contanti e buyback. Fino al 30 settembre la distribuzione sarà limitata a 447 milioni per ottemperare alle indicazioni Bce.

Non prima dell'1 ottobre UniCredit avvierà l'esecuzione della distribuzione straordinaria per il 2021 di 652 milioni, tramite buyback, già approvata dall'assemblea dello scorso aprile.

(in redazione a Milano Gianluca Semeraro)