MILANO (MF-DJ)--Gli Stati Uniti e la Cina sono su posizioni nettamente opposte su come rintracciare le origini della pandemia di coronavirus, con Washington che chiede un nuovo round di indagini da parte di esperti internazionali indipendenti.

Pechino, nel frattempo, ha dichiarato ieri a una riunione annuale dell'organo decisionale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che considera le indagini nel suo Paese completate e che l'attenzione dovrebbe ora rivolgersi ad altri Paesi.

Le opinioni contrapposte, espresse durante una riunione tra rappresentanti di quasi 200 Governi, sembrano difficili da conciliare e mostrano le tensioni politiche che ostacolano il tentativo di trovare la fonte del virus che ha iniziato a diffondersi in Cina. In base alle normative sanitarie globali, la Cina dovrebbe dare il suo consenso all'Oms per l'invio, nuovamente, di scienziati internazionali nel Paese per ulteriori studi sull'origine del Covid-19.

All'inizio di quest'anno un team di scienziati dell'Oms ha trascorso un mese in Cina, nel quadro di uno sforzo per comprendere le origini della pandemia. Tuttavia, l'attività del team è stata in gran parte limitata a rivedere la ricerca condotta da scienziati statali cinesi. Alcuni membri del gruppo hanno espresso frustrazione per il mancato accesso completo ai dati utilizzati dalle controparti cinesi che li hanno portati a concludere che c'erano poche prove del Covid-19 in Cina prima dei primi casi confermati all'inizio di dicembre 2019. A marzo, il team guidato dall'Oms ha raccomandato una seconda fase di ricerca ma il lavoro deve ancora iniziare.

L'Oms sta tenendo la sua annuale Assemblea mondiale della sanità, la seconda durante la pandemia di Covid-19 e la prima dopo che l'amministrazione Biden ha annullato la decisione dell'ex presidente Usa, Donald Trump, di lasciare l'organizzazione. Nell'ambito del loro riavvicinamento all'agenzia, i funzionari statunitensi stanno cercando di plasmare la prossima fase dell'indagine guidata dall'Oms sulle origini del virus.

"Lo scopo dell'indagine non è attribuire la colpa ma basarsi sulla scienza, trovare l'origine del virus e dell'epidemia e aiutare tutti noi a prevenire future catastrofi globali", ha detto Jeremy Konyndyk, direttore esecutivo per il Covid-19 presso l'Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale, in un discorso in videoconferenza all'Assemblea ieri.

Un'indagine più approfondita sulle origini della pandemia è "una priorità fondamentale per noi", ha detto ieri in un briefing Andy Slavitt, il consigliere senior della Casa Bianca per la risposta al Covid-19. "Dobbiamo andare a fondo e abbiamo bisogno di un processo completamente trasparente da parte della Cina. Abbiamo bisogno che l'Oms ci assista in questa faccenda. Non ci sentiamo di avere tale sostegno adesso", ha aggiunto.

Questi sforzi contrastano con la spinta della Cina a spingere l'Oms a spostare tale indagine in altri Paesi, sostenendo che la pandemia potrebbe aver avuto origine altrove. "Niente può accadere a meno che la Cina non dica di sì", ha detto Lawrence Gostin, direttore della facoltà dell'O'Neill Institute for National and Global Health Law presso la Georgetown University. "L'Oms non ha il potere, in base al diritto internazionale, di richiedere alla Cina di conformarsi", ha spiegato, aggiungendo che "dato il rapporto tra Cina e Stati Uniti, c'è una possibilità trascurabile che i cinesi si arrendano alle richieste degli Stati Uniti per un'indagine completa e indipendente".

A complicare le cose, i principali funzionari della salute pubblica - tra cui il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus - hanno chiesto un'indagine approfondita per stabilire se la pandemia posa essere iniziata da un incidente di laboratorio.

Ad Anthony Fauci, direttore medico del presidente Biden, è stato chiesto in un'audizione del Senato dell'11 maggio se il virus potrebbe essere sfuggito da un laboratorio dell'Istituto di virologia di Wuhan, che ha condotto ricerche approfondite sul coronavirus e Fauci ha risposto che "questa possibilità esiste certamente e sono totalmente a favore di un'indagine completa per stabilire se ciò sia potuto accadere".

La Cina contesta fortemente che un simile incidente di laboratorio sia una spiegazione plausibile per la pandemia e ha affermato di aver collaborato pienamente con il team dell'Oms che ha trascorso quattro settimane a Wuhan, ha visitato l'Istituto di virologia e ha concluso che un incidente di laboratorio era "estremamente improbabile". Pechino ha ora chiesto al team di cercare prove che il virus possa essere circolato altrove prima dei primi casi confermati a Wuhan all'inizio di dicembre 2019.

Gli scienziati concordano ampiamente sul fatto che non ci sono prove sufficienti per l'ipotesi di laboratorio, o per l'alternativa principale: che il virus si sia diffuso dagli animali all'uomo al di fuori di un laboratorio.

"Attualmente, nello studio sulle origini dell'Oms, la parte della Cina è stata completata", ha detto un delegato cinese ai diplomatici durante la riunione in videoconferenza ieri, aggiungendo che "la Cina sostiene gli scienziati nella conduzione di una cooperazione globale sul tracciamento dell'origine. Chiediamo a tutte le parti di adottare un atteggiamento aperto e trasparente per cooperare con l'Oms nel tracciamento delle origini".

Gli Stati Uniti, nel frattempo, hanno detto ai diplomatici che l'Oms dovrebbe supervisionare un secondo ciclo di studi in base a regole che "danno a esperti internazionali l'indipendenza per valutare appieno le origini del virus", ha affermato Xavier Becerra, il segretario statunitense per la Salute e i Servizi umani.

Gli Stati Uniti non hanno menzionato direttamente se un'indagine di laboratorio debba far parte di tale ciclo. Tuttavia, il delegato portoghese che ha parlato a nome dell'Unione europea ha affermato che il team guidato dall'Oms dovrebbe seguire pienamente tutte e quattro le sue ipotesi principali. Queste includono anche un incidente di laboratorio e un'altra idea lanciata dalla Cina, che il virus possa essere stato trasmesso agli esseri umani tramite cibo congelato.

Il team guidato dall'Oms ha emesso una serie di raccomandazioni su come condurre la seconda fase dell'indagine sulle origini della pandemia, ad esempio testando la fauna selvatica, il bestiame e campioni di sangue archiviati per esaminare gli anticorpi contro il virus che causa il Covid-19. Secondo le linee guida generali, non sarebbe l'agenzia delle Nazioni Unite a condurre quegli studi ma lo farebbero i ricercatori in Cina o altrove.

L'Oms ha anche affermato che sarebbe interessata a studi più approfonditi su casi precoci ma non confermati al di fuori della Cina, come quelli di una giovane donna e di un ragazzo che potrebbero essere stati affetti dal Covid-19 in Italia alla fine del 2019.

Al momento non vi è alcuna risoluzione all'Assemblea per portare avanti o riorientare le indagini sulle origini dell'Oms. I funzionari dell'Organizzazione hanno affermato che ci sono pochi segnali che i indichino che i Governi riusciranno a concordare un percorso da seguire.

cos

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May 26, 2021 03:54 ET (07:54 GMT)