MILANO (MF-DJ)--Radunando gli elettori in Georgia in vista del ballottaggio per i due seggi al Senato, il presidente Usa, Donald Trump, ieri sera ha rivolto un messaggio politico direttamente al suo vicepresidente.

"Spero che Mike Pence stia dalla nostra parte. E' un bravo ragazzo. Certo che se non starà dalla nostra parte non mi piacerà più così tanto", ha detto alla folla di sostenitori.

Questa mossa è arrivata due giorni prima che Pence svolgesse forse il compito politicamente più impegnativo in quattro anni da fedele vicepresidente. Domani infatti supervisionerà una sessione congiunta del Congresso che dovrebbe ratificare i voti del Collegio elettorale e quindi la vittoria del presidente eletto, Joe Biden, anche se Trump continua a rifiutare i risultati delle elezioni e alcuni suoi alleati a Capitol Hill pianificano di contestare i risultati del voto in alcuni Stati.

Nonostante il ruolo di Pence come presidente del Senato sia in gran parte cerimoniale, alcuni dei sostenitori più devoti del presidente pretendono un'azione più aggressiva.

"Sappiamo che questa elezione è stata rubata e speriamo e preghiamo che il vicepresidente si faccia avanti e si schieri dalla parte del presidente Trump", ha detto Perry Hooper Jr., un importante repubblicano dell'Alabama.

Nonostante le affermazioni di Trump, lui e i suoi sostenitori non sono riusciti a presentare prove della diffusa frode elettorale che reclamano e sono hanno perso decine di cause.

Consapevole del proprio futuro politico, Pence, 61 anni, deve bilanciare le preoccupazioni della considerevole base di Trump e le esigenze costituzionali della sua posizione, dopo che è stato spinto all'interno di una crescente divisione tra repubblicani a causa della spinta incessante del presidente.

"Si trova in una posizione molto complicata e difficile", ha detto il sondaggista repubblicano Dave Winston, spiegando che "ha bisogno di sembrare giusto ed equilibrato, concentrato su ciò che il Senato deve fare e ciò che il Senato rappresenta in una situazione molto controversa".

Trump ha concluso i suoi commenti ieri dicendo che con Pence, "avrete una possibilità diretta".

Durante la sessione di domani alle 13h00 ora di Washington, Pence raccoglierà tutti i voti inviati dagli Stati, li consegnerà agli "scrutatori", persone nominate dalla Camera e dal Senato per leggere le schede e verificare i risultati. Gli scrutatori leggeranno quindi i certificati degli Stati in ordine alfabetico. Nessuno degli sforzi per contestare i risultati dovrebbe avere successo.

Pence ha riesaminato la legge e ha consultato esperti. Un alto funzionario dell'amministrazione ha detto che il vicepresidente "seguirà la legge e sosterrà la Costituzione".

Da novembre il vicepresidente - che gli alleati sottolineano sia stato fedele a Trump - ha seguito una linea attenta mentre il presidente ha costantemente amplificato le sue affermazioni sulle elezioni truccate. Pence ha detto ai repubblicani che i voti legali devono essere contati e quelli illegali annullati.

Il tentativo di un membro del Congresso repubblicano di dare a Pence più potere sul procedimento è stato respinto da un giudice federale. La Camera dei rappresentanti ha chiesto l'archiviazione del caso e anche il dipartimento di Giustizia, agendo per conto di Pence, si è opposto alla causa.

In un comizio ieri in Georgia Pence ha risposto agli elettori che urlavano "fermate il furto", dicendo che "abbiamo tutti i nostri dubbi sulle ultime elezioni e voglio assicurarvi che condivido le preoccupazioni di milioni di americani sulle irregolarità nel voto. Vi prometto che questo mercoledì avremo la nostra giornata al Congresso".

Il team di Pence aveva già cercato di gestire la difficile situazione. Il capo dello staff, Marc Short, ha rilasciato una dichiarazione sabato dopo che un gruppo di repubblicani al Senato ha dichiarato di aver pianificato di contestare i risultati di alcuni Stati e ha detto che il vicepresidente ha accolto favorevolmente gli sforzi dei membri del Congresso di "usare l'autorità che hanno ai sensi della legge per sollevare obiezioni e portare prove".

La dichiarazione è stata ben accolta dal presidente, ha detto una fonte. Trump si è riunito con Pence, Short e altri nello Studio Ovale ieri sera.

L'avvocato personale di Trump, Rudy Giuliani, ha dichiarato durante un'intervista con il conservatore Charlie Kirk ieri che il presidente e il vicepresidente stanno esaminando la situazione e probabilmente non prenderanno una decisione fino a oggi su ciò che Pence dovrebbe fare domani. Il presidente "prenderà questa decisione, sulla base del suo giudizio e dei consigli che ottiene su ciò che la Costituzione richiede", ha spiegato Giuliani.

Alcuni consiglieri di Trump stanno promuovendo l'idea che il vicepresidente potrebbe avere un ruolo più ampio. Su Fox News durante il fine settimana, il consigliere di Trump, Peter Navarro, ha erroneamente sostenuto che Pence ha il potere di ritardare il processo e concedere un audit di 10 giorni sui risultati. "Peter Navarro è molte cose", ha detto Short ma non "è un esperto della Costituzione".

Gli assistenti di Pence sono frustrati, ha detto una persona vicina alla situazione, descrivendo una "posizione impossibile in cui non può accontentare nessuno".

cos

(END) Dow Jones Newswires

January 05, 2021 10:48 ET (15:48 GMT)