MILANO (MF-DJ)--I legislatori statunitensi si stanno preparando a ore di dibattiti accesi oggi a Capitol Hill, dato che alcuni repubblicani vogliono contestare la ratifica dei voti espressi dal Collegio elettorale che hanno assegnato la vittoria al presidente eletto, Joe Biden. I sostenitori del presidente Usa, Donald Trump, si sono riuniti a Washington per protestare.

Trump e i suoi alleati sono pronti a prendere di nuovo posizione dopo che due mesi di tentativi volti a convincere i funzionari statali e i tribunali a invertire la sconfitta del presidente alle elezioni non hanno avuto alcun successo. Alcuni legislatori repubblicani al Congresso cercheranno di annullare i voti espressi dai grandi elettori in alcuni Stati. Questo tentativo ha anche messo in luce divisioni all'interno del partito repubblicano.

"Spero che i democratici, e ancora di più, la debole e inefficace sezione Rino del partito repubblicano, stia guardando le migliaia di persone che si stanno riversando a Washington", ha twittato Trump ieri sera, usando l'abbreviazione Rino che indica 'Repubblicani Solo per Nome'. "Non tollereremo che una schiacciante vittoria elettorale venga rubata", ha aggiunto.

Trump ha menzionato su Twitter i principali repubblicani del Senato Mitch McConnell, John Thune e John Cornyn, i quali hanno riconosciuto la vittoria di Biden alle elezioni del 3 novembre e dovrebbero votare per ratificare la vittoria del Collegio elettorale (con 306 voti a favore e 232 contrari) oggi al Congresso.

Trump parlerà ai suoi sostenitori riuniti a Washington per le manifestazioni oggi alle 16h00 ora italiana. I funzionari della città si stanno preparando a potenziali violenze in centro in una ripetizione di disordini derivanti dalle precedenti proteste pro-Trump.

Tutti i 50 Stati e il Distretto di Columbia hanno certificato i loro risultati il mese scorso. Di solito il processo di conteggio dei voti elettorali al Congresso due settimane prima dell'insediamento è poco più di una cerimonia, che dura meno di mezz'ora. Oggi, però, si prevede che decine di repubblicani alla Camera e 13 al Senato si opporranno al conteggio in almeno tre Stati: Arizona, Georgia e Pennsylvania.

Secondo una legge del 1887, qualsiasi obiezione del genere - purché sostenuta da un membro della Camera e da un senatore - innesca due ore di dibattito in ciascuna camera. Dopodiché i legislatori voteranno per respingere i voti del Collegio elettorale dello Stato in questione.

E' praticamente certo, tuttavia, che le sfide di oggi non avranno successo né alla Camera controllata dai democratici né al Senato a maggioranza repubblicana, dove i leader del partito si sono opposti allo sforzo e altri repubblicani hanno detto che non appoggeranno la mossa.

La sessione congiunta si riunirà alla Camera alle 13h00 ora locale, le 18h00 in Italia, e il vicepresidente Mike Pence presiederà la seduta nel ruolo di presidente del Senato. Pence non ha il potere di modificare unilateralmente i risultati ma il presidente e alcuni dei suoi maggiori sostenitori chiedono un'azione più aggressiva. Un alto funzionario dell'amministrazione ha detto che Pence "seguirà la legge e la Costituzione".

Il presidente Trump ha detto che la sua sconfitta è dovuta a frodi elettorali ma non sono emerse prove significative che mettano in discussione il risultato. L'ex procuratore generale, William Barr, ha detto il mese scorso che il dipartimento di Giustizia non ha trovato prove di frodi elettorali diffuse che potrebbero invertire la vittoria elettorale di Biden.

La speaker della Camera, Nancy Pelosi, ha contattato i deputati democratici Adam Schiff e Zoe Lofgren, entrambi della California, Jamie Raskin del Maryland e Joe Neguse del Colorado affinchè guidino la risposta del partito durante le sessioni della Camera, ha detto un assistente. Dovrebbero intervenire anche altri legislatori principalmente dalle delegazioni degli Stati che si opporranno al loro voto elettorale.

Al Senato, il leader della maggioranza repubblicana McConnell, dovrebbe essere il primo senatore a parlare durante il dibattito sulla prima obiezione presentata, ha detto una fonte. McConnell ha messo in guardia i suoi colleghi repubblicani per settimane dal forzare un voto inutile per ribaltare la vittoria di Biden, sostenendo che i senatori repubblicani che si candideranno per la rielezione tra due anni risentiranno di questa mossa. McConnell ha definito privatamente il voto di oggi come uno dei più importanti della sua carriera.

Per il senatore democratico Chris Murphy oggi sarà "una giornata davvero pesante". "Non vedo l'ora", ha detto, aggiungendo che i legislatori democratici saranno pronti a smentire ogni specifica accusa di frode sollevata dagli obiettori repubblicani. Murphy ha affermato che l'aspettativa dei democratici è che un certo numero di senatori repubblicani si unisca a loro per contrastare le argomentazioni. "Ci sarà una confutazione piuttosto bipartisan delle affermazioni di questi insurrezionalisti", ha detto.

Tra i repubblicani che intendono parlare c'è il senatore Pat Toomey, che difenderà la legittimità dei voti elettorali della Pennsylvania. "C'è una questione davvero importante qui. Il Congresso ha l'autorità costituzionale e la responsabilità di giudicare i vari processi elettorali statali? La risposta molto chiara e inequivocabile è che no, non può farlo", ha detto Toomey ieri alla radio Wsba.

Toomery ha aggiunto che la Costituzione dà agli Stati la responsabilità di condurre le elezioni. Il senatore ha criticato i colleghi repubblicani che, secondo lui, suggeriscono che il Congresso dovrebbe essere nella posizione di decidere quali Stati possono votare e quali no nel Collegio elettorale.

"Prima di tutto, è completamente incostituzionale", ha detto Toomey, "ma in secondo luogo, sarebbe la fine del Collegio elettorale. Voglio dire, siamo chiari: se il Congresso decide quali Stati votano e quali no questo significa che il Congresso sceglie il presidente. Il popolo americano non vuole che il Congresso scelga il presidente. Vogliono avere un'elezione in cui scelgono".

I senatori repubblicani che tenteranno di bloccare la certificazione del voto oggi hanno evitato di dire esplicitamente che la loro intenzione è quella di mantenere Trump in carica per altri quattro anni, anche se il presidente ha chiarito che questo è il suo obiettivo. Lunedì su Fox News al senatore repubblicano Josh Hawley è stato chiesto cosa stesse cercando di ottenere esattamente opponendosi alla ratifica e se credeva che Trump sarebbe stato presidente il 20 gennaio. "Dipende da cosa accadrà mercoledì. Voglio dire, questo è il motivo per cui ci sarà il dibattito. Questo è il motivo per cui ci sono i voti", ha detto.

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January 06, 2021 06:29 ET (11:29 GMT)