Dopo avere avviato le quattro istruttorie il 19 ottobre scorso l'autorità, in una nota, dice di avere accertato che le società non hanno rispettato il divieto di modificare il prezzo di fornitura di energia elettrica e gas naturale disposto dal Decreto Aiuti bis dello scorso agosto.

In particolare, nei confronti di Iberdrola e di E.On il provvedimento cautelare dell'Antitrust indica l'obbligo di applicare le originarie condizioni di offerta, a favore dei consumatori che hanno sottoscritto nuovi contratti a condizioni peggiorative, e di consentire di ritornare in fornitura alle originarie condizioni ai consumatori che, a seguito della risoluzione, hanno scelto un nuovo fornitore.

Dolomiti e Iren dovranno sospendere le illegittime comunicazioni di modifica unilaterale delle condizioni economiche di offerta mantenendo, fino al 30 aprile 2023, il prezzo di fornitura applicato prima del 10 agosto

In generale, nei confronti delle quattro utility, è stato imposto l'obbligo di informare i consumatori sull'inefficacia delle comunicazioni inviate e sulle misure cautelari.

L'Antitrust è inoltre in attesa delle informazioni richieste alle altre 25 imprese energetiche (tra cui A2A, Acea, Agsm, Edison, Enel, Engie, ENI Plenitude, Hera, Sorgenia) in merito alle condotte adottate dopo il 10 agosto e ad eventuali variazioni delle condizioni economiche di offerta.

Un portavoce di E.On ha ribadito che la società sta collaborando con l'autorità italiana. "E.On Italia confida in un esito positivo dei procedimenti avviati e attualmente in corso, ritenendo di avere agito in modo legittimo e nel rispetto della normativa attuale", ha detto.

(Claudia Cristoferi, editing Andrea Mandalà)