Da ormai diverse settimane vi avvertiamo del rischio di un crollo del dollaro americano, le cui conseguenze si estendono ben oltre le valute del G10. Il grafico seguente ne è una perfetta illustrazione e corrisponde a un paniere di valute asiatiche, tra cui il renminbi cinese, il dollaro di Hong Kong, le rupie indiane e indonesiane e il won coreano, solo per citarne alcune.
Fonte: Bloomberg
L'indice è riuscito a uscire dalla tendenza al ribasso, illustrata da un canale discendente in corso dall'inizio dell'anno, sfondando il livello di 91,45. Allo stesso tempo, gli indicatori di momentum come il MACD hanno innescato una divergenza rialzista in atto dall'estate scorsa e la media mobile a 89 giorni è stata superata. La struttura suggerisce dunque una continuazione del recupero in direzione di 93,55, finché il supporto a 91,45/30 rimane in vigore.
Nel resto della galassia valutaria, lo ZAR sta beneficiando dello status quo della banca centrale, che ha mantenuto invariati i tassi nonché la sua posizione da falco per continuare a combattere l'inflazione. Il kiwi e l'aussie stanno sfidando i rispettivi livelli di resistenza di 0,6060 e 0,6550, che se superati aprirebbero rispettivamente i livelli di resistenza di 0,6190 e 0,6700. L'USDSEK è risalito a 10,40 e l'USDNOK alla zona 10,6787/10,5747, dove non si può escludere un rimbalzo intermedio prima che la tendenza al ribasso continui.