Se continuiamo a dire che le valute sono influenzate principalmente dalle politiche monetarie nazionali, quasi dimentichiamo le altre componenti che determinano i tassi di cambio. Come spiegare altrimenti la forte avanzata della sterlina rispetto ad altre valute come il dollaro, l'euro, il dollaro canadese, l'aussie australiano e il kiwi neozelandese? Certamente, alcune di queste valute (in particolare la CAD) sono intrinsecamente deboli, mentre il forte movimento della scorsa settimana dello JPY è stato dovuto agli ultimi dati sull'inflazione degli Stati Uniti.

Forse dobbiamo guardare al mercato azionario per capire l'infatuazione suscitata dalla sterlina. In effetti, se le valute sono tradizionalmente definite "fast money", è per un motivo molto semplice: prima di iniziare ad acquistare azioni britanniche, è necessario detenere le valute corrispondenti... Tommy Douziech mi ha fatto notare che il mercato azionario di Londra è complessivamente sottovalutato rispetto ai suoi omologhi. Per maggiori dettagli e per evitare di parafrasare, rimando direttamente al suo articolo e mi limito a citare la sua conclusione: "Le azioni del Regno Unito, sebbene sottovalutate, hanno un potenziale di rialzo significativo quando il sentiment degli investitori inizierà a migliorare e i flussi di fondi torneranno in territorio positivo".

Un'idea del rialzo della sterlina ce lo dà il confronto con il dollaro canadese. La coppia ha sfondato il livello di 1.7300, che resisteva dal 2023, lasciando spazio al rialzo prima di raggiungere il livello di 1.7830.