MILANO (Reuters) - Ermenegildo Zegna teme che il 2021 non sarà l'anno del pieno recupero dopo il crollo dei ricavi subìto l'anno scorso da tutto il mondo del lusso a causa dell'epidemia di coronavirus, ma conta ancora su un forte rilancio nel secondo semestre.

Il continuo aumento dei contagi di Covid nel mondo sta raffreddando le attese sul 2021 degli economisti e delle case di moda, nonostante l'avvio della campagna vaccinale in molti mercati chiave. Anche la Cina, che sembrava aver lasciato alle spalle la pandemia, si trova in questi giorni di nuovo a fare i conti con misure anti-contagio.

"Penso che il 2021 sarà tra i livelli del 2019 e quelli del 2020. Sicuramente non sarà peggio del 2020. Non oso fare stime più ambiziose, il primo semestre non si presenta facile. Certamente siamo più pronti dell'anno scorso ad affrontare la situazione", ha detto l'AD Gildo Zegna a margine della conferenza stampa per la presentazione della collezione autunno/inverno 2021.

Zegna ha inaugurato oggi l'avvio della settimana milanese della moda maschile con un fashion film in streaming, ma lo stilista Alessandro Sartori e l'AD hanno voluto incontrare i giornalisti nella sede milanese della società.

Nel 2020 il gruppo ha registrato un calo delle vendite di poco superiore al 20%. "Siamo riusciti a stare sopra il miliardo di euro di fatturato, che era il mio obiettivo, e a preservare la cassa e tenere un Ebitda positivo grazie al taglio dei costi. Arriviamo al 2021 più leggeri", ha detto Gildo Zegna.

La Cina, dove la domanda di beni di lusso ha registrato un forte rimbalzo a partire dalla scorsa estate, e il digitale, protagonista degli acquisti nel periodo della pandemia, "sono stati i nostri due polmoni", ha sottolineato. In Cina, dove circa un anno fa è cominciata l'epidemia Covid, le vendite del gruppo dell'intero 2020 risultano in crescita.

La collezione per il prossimo inverno -- che per la prima volta si apre alle donne con gli stessi capi maschili proposti su misura con taglie più piccole -- risente della trasformazione delle abitudini cresciuta con i lunghi mesi di lockdown. Ha abbandonato ogni formalità e distinzione tra pubblico e privato, indoor e outdoor, e propone capi fluidi e destrutturati, seppur sempre altamente sartoriali.

Il protagonista assoluto è un nuovo materiale prodotto dal gruppo, il jersey di puro cachemire, che con pesi diversi è utilizzato per maglie leggere come per giacche e pantaloni.

"Penso che in futuro ci vestiremo sempre più 'alla Silicon Valley', dentro come fuori, lui come lei", ha commentato Gildo Zegna sottolineando l'importanza della trasformazione del modello di business del gruppo dal formale all'informale.

(Claudia Cristoferi, in redazione a Milano Sabina Suzzi)