Eurostat ha confermato le proprie stime di una crescita dei prezzi al consumo nei 19 paesi dell'area euro dello 0,9% su base mensile e dell'1,3% su base annua, in crescita rispetto a un dato annuo dello 0,9% registrato a gennaio e febbraio.

L'obiettivo della Bce è di un'inflazione al di sotto ma vicina al 2% nel medio termine.

I servizi sono stati il traino principale di questa crescita, avendo contribuito con uno 0,57% al risultato complessivo, mentre i prezzi volatili dell'energia hanno portato un 0,43%. Un ulteriore 0,24% è arrivato dai prezzi di alimenti, alcol e tabacco.

Senza contare i prezzi volatili di alimentari ed energia - dato che la Bce chiama 'inflazione core'- i prezzi sono cresciuti dello 0,8% sul mese e dell'1% sull'anno, entrambi i dati in linea con quanto riportato in precedenza.

Una misura ancora più ristretta che esclude anche alcol e tabacco, che viene presa a riferimento da molti economisti, mostra una crescita dell'1% su base mensile e dello 0,9% su base annuale. Entrambe le misure core hanno mostrato un rallentamento della crescita dei prezzi rispetto ai mesi precedenti.

La Bce si attende un picco dell'inflazione complessiva, in virtù di effetti di base e di fattori transitori, e ha reso noto che l'inflazione potrebbe superare l'obiettivo entro fine anno.

Ma la banca centrale ha anche spiegato che non si curerà di quello che si aspetta essere un picco temporaneo al momento di decidere la propria politica monetaria, un elemento chiave della quale è il programma di acquisto di bond sul mercato secondario, dal momento che le stime Bce vedono un'inflazione ferma al di sotto del target per i prossimi anni.

(Tradotto da Luca Fratangelo in redazione a Danzica, in redazione a Milano Gianluca Semeraro, luca.fratangelo@thomsonreuters.com, +48587696613)